venerdì 30 giugno 2017
Calcio Dilettanti - Davide Borrelli acquistato dall'Imolese
Nella foto, Davide Borrelli con il diesse dell'Imolese Filippo Ghinassi
Il diesse Filippo Ghinassi e tutto lo staff dirigenziale dell’Imolese Calcio 1919 comunicano con grande soddisfazione il raggiungimento dell’accordo annuale con il calciatore Davide Borrelli (classe 1985), inserito nella rosa della prima squadra per la prossima stagione.
Il forte centrocampista di Guglionesi (provincia di Campobasso) arriva dall'Alma Juventus Fano con cui ha disputato due stagioni in Serie D (dal 2014 al 2016, per un totale di 60 presenze e 11 reti) e lo scorso campionato di Lega Pro (girone B, 27 presenze). In una già lunga carriera Borrelli ha forgiato la propria esperienza indossando anche le maglie della Maceratese (2013-2014), dell’Ancona (2012-2013), del Teramo (dal 2010 al 2012), dellAtletico Trivento (2009-2010), del Real Montecchio (2008-2009), della Jesina (da marzo 2006 al 2008), del Montenero (2005-2006), del Cuneo (2004-2005) e della Solbiatese (2003-2004).
Il diesse Filippo Ghinassi e tutto lo staff dirigenziale dell’Imolese Calcio 1919 comunicano con grande soddisfazione il raggiungimento dell’accordo annuale con il calciatore Davide Borrelli (classe 1985), inserito nella rosa della prima squadra per la prossima stagione.
Il forte centrocampista di Guglionesi (provincia di Campobasso) arriva dall'Alma Juventus Fano con cui ha disputato due stagioni in Serie D (dal 2014 al 2016, per un totale di 60 presenze e 11 reti) e lo scorso campionato di Lega Pro (girone B, 27 presenze). In una già lunga carriera Borrelli ha forgiato la propria esperienza indossando anche le maglie della Maceratese (2013-2014), dell’Ancona (2012-2013), del Teramo (dal 2010 al 2012), dellAtletico Trivento (2009-2010), del Real Montecchio (2008-2009), della Jesina (da marzo 2006 al 2008), del Montenero (2005-2006), del Cuneo (2004-2005) e della Solbiatese (2003-2004).
Fonte www.imolesecalcio1919.it
Calcio Dilettanti - Sasso Marconi sempre più vicino alla D, Medicina aspira a un posto in Eccellenza
Nella foto, il nuovo allenatore dell'Imolese, Emanuele Filippini, in mezzo al diesse Ghinassi e al presidente Spagnoli
I giochi definitivi verranno ufficializzati il 15 luglio (e non è detto che pure a quella data alcune situazioni vengano chiarite in modo definitivo), ma intanto impazzano i rumors nel mondo del calcio dilettantistico bolognese. Partendo dalla Serie D, dove comincia a prendere corpo la nuova Imolese affidata a Emanuele Filippini, anche perché i costi proibitivi legati a un possibile ripescaggio in Serie C (vedi i 300.000 euro da versare a fondo perduto, che insieme a tassa di iscrizione e fidejussione contribuiscono a un totale di oltre 800mila euro...) hanno convinto il presidente Spagnoli a rinunciare all'idea. Sempre che, badate bene, al piano superiore certi scricchiolii non anticipino veri e propri terremoti. Evento tutt'altro che remoto, viste le pessime notizie che arrivano da piazze come Latina (che ha rinunciato alla categoria), Mantova (arrestato l'imprenditore che doveva assumerne la presidenza), Como (lady Essien non solo non ha pagato gli stipendi ma al momento non garantisce neppure l'iscrizione al prossimo campionato), Macerata (nessuna traccia negli uffici della Lega a Firenze del pagamento della tassa di iscrizione, come pure garantiscono in società). Per non parlare, molto vicino a Bologna, della kafkiana situazione in casa Modena, dove Caliendo fa e disfa a proprio piacere infischiandosene di scadenze e obblighi amministrativi, mettendo così a serio rischio il futuro gialloblù: a oggi il club è addirittura senza stadio, dato che il Comune ha revocato la concessione per inadempienze economiche.
Chi invece si sta avvicinando a grandi passi verso la D pare il Sasso Marconi. Voci di corridoio molto vicine alla società del presidente Pozzi dicono che, fra rinunce e fallimenti, il club sia ormai arrivato in cima alla lista dei ripescaggi (era partito dall'ottava piazza). Soltanto un'altra defezione (pressoché certa, visto l'alto numero di situazioni precarie...) e nella valle dell'Alto Reno sarà festa. Intando in sede si sta lavorando su due binari, ipotizzando un mercato per l'Eccellenza e uno per la D (dove fra gli Under potrebbero tornar buoni alcuni ex Primavera del Bologna, vedi Blandamura, Silvestro, Marzillo o Gulinatti). Più problematico, invece, il ripescaggio della Virtus Castelfranco, anche se va detto che il club della famiglia Chezzi è in cima alla graduatoria 2, quella formata dalle retrocesse di D (ultima e penultima) più le società di Eccellenza che non hanno partecipato agli spareggi.
Per una società che ride, una che potrebbe versare lacrime amare. Parliamo del Real San Lazzaro, tutt'altro che certo di partecipare alla prossima Eccellenza. La revoca della concessione degli impianti del Kennedy da parte del Comune (a vantaggio del San Lazzaro Calcio) e il fuggi fuggi di dirigenti e giocatori (vedi la pattuglia guidata dall'ex diesse Matta che si è accasata all'Axys Zola: Mantovani, Filippo Tonelli e Minghetti) fanno ipotizzare un mesto canto del cigno (ma dal patron De Giovanni è lecito aspettarsi di tutto...). Aggiungendo la rinuncia del Carpineti e la fusione della Ribelle con la Del Duca, ecco che si potrebbe aprire uno spiraglio per il Medicina, che intanto, acquistando due pezzi da novanta come Canova e Thiago Tonelli (un lusso, per la promozione...), ha fatto subito capire di avere in testa ben altri obiettivi.
I giochi definitivi verranno ufficializzati il 15 luglio (e non è detto che pure a quella data alcune situazioni vengano chiarite in modo definitivo), ma intanto impazzano i rumors nel mondo del calcio dilettantistico bolognese. Partendo dalla Serie D, dove comincia a prendere corpo la nuova Imolese affidata a Emanuele Filippini, anche perché i costi proibitivi legati a un possibile ripescaggio in Serie C (vedi i 300.000 euro da versare a fondo perduto, che insieme a tassa di iscrizione e fidejussione contribuiscono a un totale di oltre 800mila euro...) hanno convinto il presidente Spagnoli a rinunciare all'idea. Sempre che, badate bene, al piano superiore certi scricchiolii non anticipino veri e propri terremoti. Evento tutt'altro che remoto, viste le pessime notizie che arrivano da piazze come Latina (che ha rinunciato alla categoria), Mantova (arrestato l'imprenditore che doveva assumerne la presidenza), Como (lady Essien non solo non ha pagato gli stipendi ma al momento non garantisce neppure l'iscrizione al prossimo campionato), Macerata (nessuna traccia negli uffici della Lega a Firenze del pagamento della tassa di iscrizione, come pure garantiscono in società). Per non parlare, molto vicino a Bologna, della kafkiana situazione in casa Modena, dove Caliendo fa e disfa a proprio piacere infischiandosene di scadenze e obblighi amministrativi, mettendo così a serio rischio il futuro gialloblù: a oggi il club è addirittura senza stadio, dato che il Comune ha revocato la concessione per inadempienze economiche.
Chi invece si sta avvicinando a grandi passi verso la D pare il Sasso Marconi. Voci di corridoio molto vicine alla società del presidente Pozzi dicono che, fra rinunce e fallimenti, il club sia ormai arrivato in cima alla lista dei ripescaggi (era partito dall'ottava piazza). Soltanto un'altra defezione (pressoché certa, visto l'alto numero di situazioni precarie...) e nella valle dell'Alto Reno sarà festa. Intando in sede si sta lavorando su due binari, ipotizzando un mercato per l'Eccellenza e uno per la D (dove fra gli Under potrebbero tornar buoni alcuni ex Primavera del Bologna, vedi Blandamura, Silvestro, Marzillo o Gulinatti). Più problematico, invece, il ripescaggio della Virtus Castelfranco, anche se va detto che il club della famiglia Chezzi è in cima alla graduatoria 2, quella formata dalle retrocesse di D (ultima e penultima) più le società di Eccellenza che non hanno partecipato agli spareggi.
Per una società che ride, una che potrebbe versare lacrime amare. Parliamo del Real San Lazzaro, tutt'altro che certo di partecipare alla prossima Eccellenza. La revoca della concessione degli impianti del Kennedy da parte del Comune (a vantaggio del San Lazzaro Calcio) e il fuggi fuggi di dirigenti e giocatori (vedi la pattuglia guidata dall'ex diesse Matta che si è accasata all'Axys Zola: Mantovani, Filippo Tonelli e Minghetti) fanno ipotizzare un mesto canto del cigno (ma dal patron De Giovanni è lecito aspettarsi di tutto...). Aggiungendo la rinuncia del Carpineti e la fusione della Ribelle con la Del Duca, ecco che si potrebbe aprire uno spiraglio per il Medicina, che intanto, acquistando due pezzi da novanta come Canova e Thiago Tonelli (un lusso, per la promozione...), ha fatto subito capire di avere in testa ben altri obiettivi.
Rassegna stampa Bologna Calcio
Corriere dello Sport - Stadio
ORA SPAZIO AI GIOVANI (Furio Zara)
Dopo aver preso tre giocatori di esperienza come Gonzalez, Poli e De Maio, il Bologna si tuffa su talenti dai 18 ai 22 anni come Orsolini e Mandragora. Intanto Donadoni porterà in ritiro il 19enne Valencia, mentre Emanuele Ndoj, 20 anni, redice da una stagione di poche gioie a Brescia, potrebbe essere girato in prestito un altro anno. Otto i gol realizzati in 41 partite di Serie B da Orsolini con la maglia dell'Ascoli, tre le maglie indossate finora da Mandragora: Genoa e Juventus in Serie A, Pescara in B. Si lavora, ovviamente anche sul fronte delle cessioni. Oikonomou e Rizzo sono già della Spal: andranno Ferrara in prestito con diritto di riscatto. Crisetig sta valutando offerte che sono arrivate sia dall'Italia che dall'estero: preferirebbe però restare nella nostra Serie A.
VICE-DESTRO, CI SIAMO: AVENATTI PUO' ARRIVARE (Furio Zara)
L'attaccante oggi si svincola dalla Ternana ed è libero di firmare. A 24 anni può migliorare ancora molto: ha un ottimo piede mancino nonostante la stazza (1,90x80). Con lui in rossoblù anche Falletti per 3 milioni complessivi. L'alternativa è Mchedlidze, 27enne attaccante georgiano dell'Empoli: era stato sondato già un mese ma a fronte delle richieste troppo alte dei toscani il Bologna aveva abbandonato questa pista. Ma il suo profilo piace molto alla dirigenza rossoblù.
ABBONAMENTI: PREZZI INVARIATI E SCONTI PER CHI PORTA UN AMICO
Lunedì sera il Bologna presenterà la nuova campagna abbonamenti 2017-18. Si sa già comunque che i prezzi resteranno invariati e che ci sarà la sconto del 10% per chi presenterà un amico. L'obiettivi è confermare almeno le 13.576 tessere dello scorso anno, che sono valse ai rossoblù l'ottavo posto nella classifica di Serie A: prima l'Inter con 27.000 abbonamenti, davanti alla Juventus (26.217).
UNDER 14 ALL'ESORDIO IN CANADA
I Giovanisismi 2003 del Bologna allenati da Morara hanno iniziato la loro avventura al Torneo International che si svolge presso il Center Nutrilait dei Montrel Impact. Primo avversario, i canadesi del Montreal-Nord.
Il Resto del Carlino
POLI, IL DALL'ARA SCRITTO NEL DESTINO (Marcello Giordano)
Alla scoperta del nuovo acquisto. È giovane, ma ha già avuto ottimi allenatori: da Allegri a Montella, da Mazzarri e Delneri. E ancora: Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Rossi. Ha giocato per Inter e Milan, ma con la Sampdoria arrivò quarto in Champions League. Il gol più importante resta l'unica rete realizzata in azzurro nel 2013, nel test contro San Marino giocato a Bologna. Pur di rilanciarsi nell'anno che porta ai Mondiali, si è dimezzato l'ingaggio.
MERCATO - MANDRAGORA E VITALE, TALENTI NEL MIRINO (Marcello Giordano)
Sul fronte delle entrate che potrebbero completare la squadra, c'è l'interessamento per talenti e giovani promesse, specie in mediana, dove sono monitorati gli juventini Mandragora e Vitale (19), oltre al regista dell'Under 20 argentina Ascacibar. In uscita, alla Spal, con Oikonomou e Rizzo, va anche Viviani. Attesa per gli uruguagi Falletti e Avenatti. Per Crisetig è in arrivo l'offerta da 3,5 milioni di una società belga, disposta ad acquisirlo in prestito con obbligo di riscatto, ma il giocatore vuole valutare anche il fronte italiano, dove per ora si sono registrati i timidi interessamenti di Atalanta e Udinese.
La Repubblica
FALLETTI & AVENATTI, IL DUO URUGUAGIO È L'ULTIMO AZZARDO (Luca Baccolini)
L'agente della coppia ex Ternana atterra in Italia e si prepara a chiudere una trattativa sulla quale, a Casteldebole, tutti si dicono ottimisti. Falletti, trequartista-esterno d'attacco, e Felipe Avenatti, prima punta, sono la prova vivente che il Bologna continua a credere nei takenti pescati in Serie B. Non sempre con immediata fortuna. Capitò nel gennaio 2015 con Matteo Mancosu, capocannoniere in carica di quel campionato, atterrato a Bologna da Trapani e rimasto a digiuno di reti per un intero semestre; e s'è ripetuta la trama con con Bruno Petkovic, discreto realizzatore a Trapani, non pervenuto tra i marcatori della Serie A 2016-17. Su Falletti e Avenatti, però, i progetti sono spostati a lungo termine.
giovedì 29 giugno 2017
Calcio Dilettanti - Serie D, Imolese sulle tracce del forte attaccante Mario Titone
Come conferma oggi anche il Corriere di Romagna, l'Imolese sta lavorando a fari spenti ma con determinazione per perfezionare l'acquisto di Mario Titone (foto sopra), obiettivo numero uno per rinforzare il reparto offensivo. Titone, classe 1988, vanta grande esperienza in Serie D, dove nelle ultime stagioni ha indossato le maglie di Bisceglie, Matera, Siena (12 gol in 33 partite coronate dalla promozione in Lega Pro), Sambenedettese (19 gol in 32 partite, altra promozione in Lega Pro) e Matelica (4 gol in 8 partite), nelle cui file era approdato nello scorso mercato invernale dopo aver iniziato in C nel Piacenza (2 gol in 15 partite). Ma Titone, dal 2009 al 2011, ha giocato addirittura in Serie B, collezionando 20 presenze e un gol con la maglia del Sassuolo, e sempre nei cadetti aveva militato con il Pisa (7 presenze, 1 gol) nel 2007-2008. Per lui pure 3 partite nella massima serie rumena: è successo nella primavera del 2013 e la squadra era il Ceahlaul Piatra Neamt. Decisamente un innesto funzionale in vista di un nuovo assalto al professionismo, dopo che si sono ulteriormente ridotte le possibilità di ripescaggio in C alla luce di recenti rettifiche nella normativa federale. Previsti inoltre diversi cambiamenti nella difesa dei rossoblù, affidati al nuovo tecnico Emanuele Filippini (ex giocatore del Brescia insieme al gemello Antonio e l'anno scorso allenatore in D del Ciliverghe Mazzano): si cerca di trattenere l'argentino Santiago Ferretti, fratello del più celebre Gustavo, El Rulo, confermato nella prima linea imolese, ma sono sul piede di partenza il portiere Stancampiano (destinazione Cuneo) e il difensore centrale Bettati (in procinto di accasarsi al Bra).
Rassegna stampa Bologna calcio
Corriere dello Sport - Stadio
OCCASIONE POLI (Furio Zara)
Bigon, intesa lampo con il Milan: il centrocampista arriverà gratis. L'operazione rientra nella grande tradizione che viene attribuita alla piazza rossoblù, capace di rigenerare ottimi calciatori che hanno avuto qualche momento di pausa. Già fissato il contratto del calciatore: avrà un quadriennale da 700mila euro. Il vice di Donadoni, Gotti, lo ha allenato ai tempi della Nazionale Under 17. Naturalmente portato a interpretare il ruolo di mezzala, sarà un jolly sulla mediana.
ANCORA INDEFINITO IL CALENDARIO DELLE AMICHEVOLI
Sette le amichevoli previste dal Bologna durante la preparazione, ma finora soltanto una annunciata ufficialmente (5 agosto contro l'Hoffenheim in Germania) e una appresa direttamente dal sito del Sudtirol (Serie C), che i rossoblù affronteranno il 22 luglio a Castelrotto. Restano da definire gli impegni del 15 e 16 luglio, del 23 luglio e dell'1 e 3 agosto, questi ultimi due previsti nella seconda parte del ritiro che si svolgerà in Austria.
NAGY ALLA MATURITA' (Lorenzo Longhi)
Donadoni chiede all'ungherese di fare un altro salto tattico. Da regista a vice-Verdi, può diventare l'uomo ovunque. Non farà solo il playmaker nel 4-2-3-1 del tecnico. 1811 i minuti giocati dal centrocampista nella scorsa stagione, per un totale di 25 presenze.
La Repubblica
IL NUOVO BOLOGNA ROTTAMA L'ERA CORVINO (Luca Baccolini)
Via Rizzo, Krafth, Donsah... La prima rosa di Saputo costò 40 milioni: ma di quel gruppo resteranno in tre. Tredici mesi fa, non certo un'altra era geologica, Pantaleo Corvino salutava il Bologna. E con lui se ne andava il prologo dell'avventura di Joey Saputo nel calcio italiano, tragitto cominciato nel gennaio 2015 proprio con un ribaltone nel dicastero sportivo: via Filippo Fusco, dentro l'attuale direttore sportivo della Fiorentina. A Corvino si chiedeva il potenziamento della squadra in Serie B e la rifondazione per la massima serie. Passaggio chiave che hanno impegnato le casse del Bologna per più di 40 milioni, Sacrificio enorme, ma necessario. Ora però, di quel sontuoso progetto, restano solo capo e coda: ovvero i due portieri, Mirante e Da Costa, e l'attaccante Destro. Per tutti gli altri (Mbaye, Gastaldello, Pulgar, Donsah, Taider, Krafth, Rizzo, Crisetig, Falco, Mounier) è molto vicina, se non certa, la possibilità di lasciare il Bologna già a luglio
mercoledì 28 giugno 2017
Questa sera al Quartiere Savena (via Faenza) "Bologna, che storia". Ospiti Eraldo Pecci e il giornalista Carlo Chiesa
Questa sera, alle ore 21, presso la sala "Romano Martelli" del Quartiere Savena (via Faenza 4), si terrà il primo incontro pubblico del ciclo "Bologna, che storia. Racconti, immagini e personaggi del mondo rossoblù", organizzato dal Bologna FC in collaborazione con il Quartiere Savena. Ospiti Eraldo Pecci e il giornalista Carlo Felice Chiesa, autore di numerose pubblicazioni sulla storia del Bologna, l'ultima delle quali dedicata alla vicenda dello scudetto non assegnato del 1926-27.
Calcio Dilettanti - Iscrizioni gratuire per Terza Categoria, futsal e calcio femminile
Da ufficiosa, circolata su siti e via etere, la notizia adesso è resa ufficiale da una delibera del Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti. La prossima stagione le nuove iscrizioni alla Terza Categoria, al campionato femminile di calcio a 11 e al campionato femminile di calcio a 5 (società "pure" o che già abbiano una squadra maschile a 11 o a 5) saranno gratuite. Gratuità estesa anche ai club che dedicderanno di passare dal "settore giovanile e scolastico puro" alla Lnd e a chi parteciperà per la prima volta alla Serie D di calcio a 5. Chiaro l'intento di sviluppare ulteriormente l'attività in campo femminile e di ridare linfa a una Terza Categoria che negli ultimi anni (visti anche i costi di iscrizione non proprio trascurabili) stava cedendo il passo ai vari campionati organizzati dagli enti di promozione (Uisp e Csi in prima fila), dal calcio a 11 al calcio a 5 passando per il sempre più popolare calcio a 7.
Memorial Fiorini posticipato al 5 luglio
Quotidiani e radio ne hanno già data notizia. Causa il probabile arrivo di una forte perturbazione nel pomeriggio di oggi, il Memorial Giuliano Fiorini, in programma a Villa Pallavicini, è stato spostato a mercoledì 5 luglio, con la speranza che un tempo più clemente possa attirare più persone possibili all'evento. Aspetto importante, tenuto conto delle sue finalità benefiche. Immutato il programma.
sabato 24 giugno 2017
Rassegna stampa Bologna Calcio
Corriere dello Sport - Stadio
ECCO 10 MILIONI! (Giorgio Burreddu)
Bologna, ieri il Cda: Saputo fissa il budget per i prossimi rinforzi. Il presidente rossoblù ha tracciato le linee guida per inquadrare la stagione che verrà. Dal mercato alle cariche societarie, così affronterà il quarto anno alla guida del club. Riccardo Bigon e il suo staff hanno già iniziato il lavoro per completare l'organico da mettere a disposizione di Donadoni. Se non ci saranno novità, la cifra da investire resterà quella. Tommaso Fini è il nuovo team manager: rileva Roberto Tassi passato al ruolo di facility manager, in passato ricoperto da Piergiorgio Bottai.
E POI C'È POLI CON FALLETTI (Matteo Fogacci)
Stretta finale per entrambi, adesso bisogna valutare il ruolo di Avenatti. Il club rossoblù cerca il colpo che possa scaldare la tifoseria, intanto porta avanti il suo progetto. Oikonomou, c'è la Spal. Donsah idea del Toro.
JUNIORES DONNE A CACCIA DELLO SCUDETTO
Questa mattina, sul campo "Buozzi" di Firenze, la formazione Juniores femminile del Bologna allenata da Daniela Tavalazzi si gioca contro il Fiammamonza lo scudetto di categoria. Per le rossoblù si tratta della quarta finale consecutiva.
La Repubblica
SAPUTO DETTA LA LINEA (Luca Baccolini)
Né spese folli, né cessioni di big. Il Bfc avanti piano. Joey Saputo non corregge la rotta: investimenti graduali, nessuna svendita dei migliori pezzi della rosa (restano Masina, Verdi e Di Francesco), rinnovo a Donadoni fino al 2019 e all'Ad Fenucci fino al 2020. Gastaldello e Donsah in testa alle manovre di sfoltimento. La partenza di Gastaldello leverà uno stipendio di quasi 900mila euro (cifra che spaventa Verona, Venezia e Spal), quella di Donsah 500mila.
venerdì 23 giugno 2017
Calciomercato - Acquistato a titolo definitivo Fabrizio Brignani (98)
Il Bologna ha comunicato di aver acquistato a titolo definitivo dalla Cremonese il difensore Fabrizio Brignani, classe 1998, in odore di prima squadra prima che lo scorso febbraio un brutto infortunio (lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro) lo costringesse purtroppo a operarsi e a fermarsi per il resto della stagione. Brignani era stato portato in rossoblù dall'ex direttore sportivo Pantaleo Corvino.
Calciomercato - Ravenna (Serie C) punta su Sarr e Tabacchi del Bologna
Come riportato questa mattina nelle pagine sportive del Corriere di Romagna, il Ravenna, neopromosso in Serie C, si sarebbe fatto avanti con il Bologna per ottenere i prestiti del portiere Mouhamadou Sarr (1997), quest'anno "terzo" alle spalle di Mirante e Da Costa, e dell'attaccante Aaron Mattia Tabacchi (1998), punto di forza della Primavera rossoblù che in extremis è riuscita a entrare nel prossimo campionato di A1 della categoria. Restando in tema di giovanili, Tuttomercatoweb annuncia l'acquisizione da parte del Bologna del portiere classe 2001 Thomas Fantoni, proveniente dal Bassano Virtus 55. Per un portiere che arriva, un altro che resta a giocare altrove in prestito: si tratta di Guido Nadalini, anno 2001, lasciato ancora al Sasso Marconi, dove quest'anno ha brillantemente difeso la porta degli Allievi interprovinciali, sconfitti in finale dal Castelvetro. Da Sasso Marconi prende invece la strada di Casteldebole per vestire i colori rossoblù l'attaccante Manuele Mele (24-5-2001), che ha convinto lo staff di Daniele Corazza sulle sue promettenti qualità.
Nella foto in alto, Aaron Tabacchi
Rassegna stampa Bologna Calcio
QS - Il Resto del Carlino
BOLOGNA E MONTREAL, BINARIO DOPPIO (Marcello Giordano)
Arriva Saputo e tratta Sneijder per gli Impact, mentre Poli può fare come Dzemaili. Il centrocampista ex Milan si avvicina: pronto per lui un contratto di quattro anni che potrebbe concludersi nella Major League. Giocatori in uscita: la Spal cerca anche Rizzo, Gastaldello ha offerte da Benevento e Verona.
ECCO GONZALEZ: «BOLOGNA NON VEDO L'ORA DI INIZIARE» (Marcello Giordano)
Tornerà ad agosto: convocato dalla Nazionale del Costarica, è ripartito subito per la Gold Cup. Ha firmato per quattro anni a 700mila euro. «So che Bologna è una grande città e che questo è un club storico in Italia. Sono felice, sono un tipo a cui piace lavorare tanto e darò il massimo per la mia nuova squadra».
CAMPAGNA ABBONAMENTI, SI PARTE IL 3 LUGLIO
La campagna sarà caratterizzata soprattutto da due elementi: prezzi bloccati per le curve (190 euro) e aumenti della scontistica relativamente agli Under e ai loro accompagnatori, per appassionare i più giovani ai colori rossoblù.
Corriere dello Sport - Stadio
SAPUTO ATTACCA (Giorgio Burreddu)
Sarà la quarta stagione di Joey a Bologna. Oggi è in città deve lasciare il segno. Il tycoon canadese cerca una prima vittoria: partecipare a una coppa europea sarebbe già un traguardo. Va dato il "la" alla chiusura del mercato con Falletti e Poli. A ore l'annuncio per De Maio. Gonzalez è già scatenato: «In rossoblù darò il massimo».
È NECESSARIO VENDERE BENE DONSAH, PULGAR E RIZZO (Gianfranco Civolani)
Superare il budget acquisti è sempre possibile. ma dovranno essere ottimizzate le cessioni ormai inevitabili. Tutto fa credere che entro pochi giorni il nuovo Bologna potrà presentare un assetto inedito per almeno quattro undicesimi e ringraziare, perché i denari sono quelli che sappiamo e a questo punto guai se non arriva qualche buona offerta per tre o quattro giocatori che nel Bologna di oggi e domani non possono proprio restare.
DE MAIO, LA RISCOSSA (Lorenzo Longhi)
Parigino con passaporto italiano, da oriundo sfiorà l'azzurro, ma poi... A Bologna per ricostruirsi, offre a Donadoni due scelte: tatticamente maturo, è perfetto per il modulo a 3 o a 4. Nel 2006 l'esordio in Italia con il Brescia di Corioni, dove è rimasto fino al 2013, giocando in mezzo alcune stagioni al Celano e al Frosinone. Poi sono arrivati il Genoa, l'Anderlecht e la Fiorentina.
La Repubblica
SAPUTO ARRIVA PER LANCIARE IL BOLOGNA DEL DONADONI-BIS (Luca Baccolini)
Cinque nuovi, ma non Sneijder, in uscita dal Galatasaray: quel sogno è solo per il Montreal. Joey Saputo riappare oggi a Bologna. Quarantott'ore in cui condenserà un consiglio di amministrazione, il rinnovo delle principali cariche societarie, quello di Donadoni fino al 2019 e le ultime direttive sul calciomercato.
giovedì 22 giugno 2017
Rassegna stampa Bologna Calcio
QS - Il Resto del Carlino
I ROSSOBLU' VANNO DI FRETTA. IN RITIRO QUASI AL COMPLETO
(Marcello Giordano)
Oggi è atteso l'annuncio ufficiale sul difensore del Costarica, il passaggio di De Maio è stato anticipato dal sito dell'Anderlecht. il francese atteso domenica in città, dopo le visite mediche firmerà un quadriennale da 700mila euro. Gonzalez ha fatto i test ieri all'Isokinetic. Bologna in controtendenza rispetto alle avversarie: Atalanta e Sampdoria cedono i pezzi pregiati, al contrario della società di Saputo.
FALLETTI E AVENATTI, IL BOLOGNA RADDOPPIA (Marcello Giordano)
C'è l'accordo sulla parola con la coppia d'attacco uruguaiana: costerà 3,5 milioni. I due giocatori hanno proposte da altre squadre, ma vogliono ripetere la crescita di De Francesco. Il loro procuratore è Delgado, al quale il club deve 2 milioni per il caso Britos. Bigon aspetta offerte concrete da Torino e Roma per Donsah. Torino e Fiorentina su Taider. Oikonomou si è preso dieci giorni per decidere la destinazione: piace a Spal e Verona.
Corriere dello Sport - Stadio
ECCO IL BOLOGNA - ORA GLI ANNUNCI (Giorgio Burreddu)
Dopo aver concluso l'operazione con Gonzalez, i rossoblù raggiungono l'accordo per l'altro difensore De Maio. Adesso tocca a Poli. Falletti: presto le firme. Il ds Bigon vorrebbe consegnare a Donadoni una squadra ben strutturata per il ritiro. Con la Ternana si continua a parlare anche di Avenatti. Spuntano i nomi di Nandez, centrocampista classe 1995 del Penarol, e di Hafez, terzino sinistro egiziano classe 1996 del Lierse ma che ha giocato l'ultima stagione in prestito al Lens (11 presenze).
GONZALEZ, L'IDENTIKIT DI UN GUERRIERO (Lorenzo Longhi)
"El Pipo" (piccolo, soprannome datogli da bambino) è in realtà altro 190 e pesa 84 kg. Ai Mondiali del 2014 sconfisse con il Costarica l'Italia. Il nuovo acquisto rossoblù non arriverà però subito in ritiro, perché prenderà parte con la sua Nazionale alla Gold Cup. Gioco aereo e marcature fra i suoi principali pregi. Unico difetto da limare, sono i tanti cartellini.
SESTOLA, IL BOLOGNA VINCE LA CAUSA
Il club, difeso dall'avvocato Grassani, si è visto dare ragione dal Tribunale di Modena in merito a una richiesta di pagamento avanzata dal Grande Albergo San Marco di Sestola, in merito al ritiro estivo del 2011. In realtà l'hotel aveva già emesso un'altra fattura con la stessa causale, puntualmente saldata con due assegni. Ora i gestori dovranno corrispondere 20.000 euro per lite temeraria.
La Repubblica
DE MAIO È ROSSOBLU'. LO DICONO IN BELGIO, QUI ANCORA NO (Luca Baccolini)
Secondo l'Anderlecht il difensore Sebastien De Maio è un calciatore del Bologna. Per Casteldebole ancora no. Il secondo acquisto stagionale, dopo Giancarlo Gonzalez che ieri ha effettuato le visite mediche, è appeso al filo di un comunicato. Già diramato sul fronte belga, ancora fermo su quello bolognese. Donsah, Pulgar, Taider e Rizzo: di questi quattro ne usciranno almeno due. Crisetig verrà visionato in ritiro, ma probabilmente finirà all'Atalanta, che insieme al Crotone (dove è stato rilanciato da Nicola) l'ha chiesto con insistenza.
mercoledì 21 giugno 2017
Rassegna stampa Bologna Calcio
QS - Il Resto del Carlino
GONZALEZ È A BOLOGNA, DE MAIO ARRIVA (Marcello Giordano)
L'ex del Palermo farà le visite mediche oggi, l'italo-francese è atteso all'inizio della prossima settimana. Complessivamente il club spenderà 3,5 milioni per i due giocatori, entrambi avranno un contratto quadriennale. Il binario in uscita: Oikonomou tra Verona e Spal, Gastaldello in partenza: lo cercano anche in Canada (leggi Impact).
CIAO ILICIC, FALLETTI PRIMO OBIETTIVO PER RINFORZARE L'ATTACCO (M.G.)
L'uruguaiano può essere il vice-Verdi: serviranno 2-2,5 milioni per strapparlo alla concorrenza. Alle spalle di Destro, uno tra Avenatti e il nazionale Under 19 Cutrone (classe 1998), proprietà Milan, che ha debuttato in Serie A lo scorso 21 maggio proprio contro il Bologna. Sfuma invece Ilicic: un po' per la valutazione della Fiorentina (7 milioni) e un po' perché nelle ultime ore su di lui è piombata la Sampdoria, rivitalizzata dai 40 milioni che incasserà per le cessioni Schick (Juventus) e Bruno Fernandes (Sporting Lisbona).
CENTROCAMPO IN STAND-BY. POLI E BRADARIC, MA SENZA FRETTA (M.G.)
Sistemati (o quasi) difesa e attacco, il Bologna resta alla finestra per quando riguarda il centrocampo. Poli (soprattutto) e Bradaric (pista che si sta raffreddando dopo l'annuncio del giocatore di voler restare al Rijeka) restano gli obiettivi principali, ma i dirigenti rossoblù prendono tempo sperando che le attuali richieste (4-5 milioni per Poli e altrettanti per il croato) con il tempo raggiungano livelli più accettabili. Alternative: José Mauri (Milan) e Ascacibar (Estudiantes).
Corriere dello Sport - Stadio
FALLETTI CI SIAMO (Giorgio Burreddu)
A ore il trequartista del Bologna potrebbe chiudere e divemtare un nuovo giocatore del Bologna. Sono giorni caldi in casa Bologna: il club ha gettato le basi per la prossima stagione. Domani arriva il patron Saputo: in agenda rinnovi in società e il budget mercato: dieci milioni per gli acquisti se partirà Donsah, per il quale si può arrivare a incassare 6-7 milioni. In uscita anche Pulgar e Taider (per lui si parla di un'offerta del Watford di 5-6 milioni). In attacco si insiste per Orsolini e Avenatti
BOLOGNA, INVESTIMENTI DA SAPUTO E UN SORRISO DA DONADONI
(L'opinione del Civ - di Gianfranco Civolani)
La città, anche grazie al basket (vedi promozioni Virtus e Matteiplast) ritrova fiducia in se stessa, ma l'obiettivo di arrivare fra le prime dieci ha bisogno di risorse materiali e immateriali. Senza sollevare polemiche, bisogna ragionare sul fatto che un patron come Saputo, che ha speso tanto, abbia poi speso bene nello specifico, e cioè nell'interesse di una squadra che anche nella stagione appena conclusa si è ritrovata con sole cinque squadre alle spalle e con tre o quattro di queste non proprio da corsa per questa categoria.
MASINA E I SUOI FRATELLI, BOLOGNA CERCA IDENTITA' (Lorenzo Longhi)
Della rosa del ritorno in A resteranno in 7 nella prossima stagione. Saputo da quando ha preso in mano il club rossoblù ha cambiato radicalmente il management, ha trasformato la rosa ed è al terzo allenatore: ora si cambia. I perni in porta e in attacco: Mirante e Destro. I giocatori del 2015-16 ancora in rosa sono: Da Costa, Krafth, Mbaye, Pulgar, Mirante, Maietta, Oikonomou, Taider, Gastaldello, Masina, Donsah, Destro.
martedì 20 giugno 2017
ESCLUSIVA BST - Il giallo dello scudetto non assegnato nel 1927
Si è tornato diffusamente a parlare nelle ultime settimane del famoso "giallo" relativo allo scudetto del 1927, tolto al Torino per un tentativo di corruzione e mai riassegnato. Quando invece pratica consolidata avrebbe voluto che il tricolore finisse sulle maglie della seconda classificata di quella stagione, ovvero il Bologna. Ora, addirittura, è il presidente stesso del Toro, Urbano Cairo, a reclamarlo, approfittando anche del proprio potere mediatico.
Bologna Sport Time si limita a esporre i fatti e propone in esclusiva il dettagliato resoconto che Carlo Felice Chiesa, giornalista e accurato storiografo delle vicende rossoblù, ha scritto qualche anno fa per il Guerin Sportivo nell'ambito della sua Storia del Calcio Italiano, pubblicata a inserti mensili all'interno del popolare mensile.
Bologna Sport Time si limita a esporre i fatti e propone in esclusiva il dettagliato resoconto che Carlo Felice Chiesa, giornalista e accurato storiografo delle vicende rossoblù, ha scritto qualche anno fa per il Guerin Sportivo nell'ambito della sua Storia del Calcio Italiano, pubblicata a inserti mensili all'interno del popolare mensile.
Le
confessioni
Il
campionato 1927-28 ha preso il via, mentre le voci si susseguono
inquietanti. Finalmente, giovedì 3 novembre 1927, la svolta: «A
pratica completamente istruita» ricorderà Giuseppe Zanetti, «venne
convocato il Consiglio federale con una formula nuova. Ad ogni membro
venne inviato un telegramma del seguente tenore: “Presidente
Federcalcio desidera conferire vossignoria giorno tot ore tot presso
sede federale. Saluto. F.to il segretario”. Tutti furono puntuali
all’appuntamento, meravigliati che si trattasse di una convocazione
generale. Dopo una ampia esposizione dei fatti ricostruiti in base
agli elementi raccolti, cominciarono gli interrogatori degli
interessati e cioè: Allemandi, Nani, Gaudioso e il giornalista
romano. Quest’ultimo mantenne la sua versione aggiungendo anche
nuovi particolari, ma gli altri, chiamati avanti al Consiglio a
turno, negarono sempre dalle dieci della mattina a tarda sera e
solamente nella notte il dottor Nani finì per confessare di aver
agito di sua iniziativa e che la società non c’entrava; ammise di
aver dato all’Allemandi le venticinquemila lire di sua tasca e di
non aver versato il resto ritenendo che il giocatore non lo avesse
meritato. Dopo questa confessione fu facile avere quella del
Gaudioso, mentre l’Allemandi si chiuse nel più assoluto mutismo,
senza più escludere o ammettere fatti».
Il
crollo di Nani e la sua confessione (sosterrà sempre di avere agito
di propria esclusiva iniziativa: ma la somma di denaro era troppo
ingente per non far sospettare qualcosa di più esteso) fanno
imboccare all’inchiesta la dirittura d’arrivo.
Nella foto, l'allora presidente Figc Leandro Arpinati
Scudetto
addio
Tre
giorni dopo, proprio a Bologna è in programma una fondamentale
partita della Nazionale contro l’Austria di Hugo Meisl per la Coppa
Internazionale e proprio la mattina di domenica 6 novembre, terminata
la maratona processuale durata tre giorni, Arpinati fa diffondere un
comunicato esplosivo: raggiunte le prove, anche tramite confessione,
della corruzione perpetrata, «il Direttorio federale delibera:
1.o
Al Torino F.C. viene tolto il titolo di campione assoluto d’Italia
per l’anno sportivo 1926-27.
2.o
Sono squalificati a vita con divieto di ricoprire cariche federali o
sociali i membri del Consiglio direttivo reggente il Torino F.C. nei
mesi di maggio e giugno 1927.
3.o
Viene sciolto il Consiglio direttivo reggente successivamente il
Torino sino ad oggi, i cui dirigenti si intendono squalificati per
due anni perché nonostante i sospetti suscitati e le confessioni
rese loro dai colpevoli, non hanno denunziato come di dovere i
responsabili del deplorevole mercato.
4.o
Al Torino F.C. vengono addebitate le spese dell’inchiesta
conglobate nella somma di lire 10 mila, da versarsi entro il corr.
mese di novembre.
Il
Direttorio federale si riserva infine di meglio identificare per i
provvedimenti del caso le responsabilità ed i responsabili di parte
juventina».
Il
“mostro” svelato
Alcuni
giornali escono in edizione straordinaria. È lo scandalo degli
scandali, nel quale resta un grande punto interrogativo: chi sono i
giocatori coinvolti?
Il
clima nel ritiro della Nazionale a Bologna è tesissimo e il mistero
viene svelato in anteprima agli azzurri
da Enrico Craveri. Fulvio Bernardini, allora tra i “big” della
Nazionale, così rievocherà l’episodio: «La
bomba esplose allo stadio bolognese, mezz’ora avanti l’inizio
della partita! Arrivò l’avvocato Craveri, dirigente della
Juventus, negli spogliatoi dove stavamo preparandoci, e in un baleno
la grave notizia arrivò sino a noi: al Torino era stato revocato il
titolo di campione d’Italia e Luigi Allemandi, che l’Inter aveva
acquistato dalla Juventus, squalificato a vita. Non so con precisione
cosa provassero gli altri, ma ricordo che io mi sentii immediatamente
svuotato di ogni volontà e con una grande tristezza nel cuore. Del
resto, la partita con l’Austria mise in chiaro che tutti gli
azzurri erano irriconoscibili. La squadra vera era rimasta negli
spogliatoi, attaccata alle feroci parole dell’avvocato Craveri,
l’unico, il solo sconosciuto protagonista della giornata».
Nella foto, Luigi Allemandi
Bologna
a bocca asciutta
Al
grande pubblico il nome del giocatore colpevole viene rivelato poco
dopo: lunedì 7 novembre la “Gazzetta dello Sport” pubblica
un’intervista da Bologna
con il presidente Arpinati: «Il
football italiano è pervaso da qualche tempo a questa parte da un
sottile veleno che lo mina alle origini. Guai se il pubblico comincia
a dubitare che anche nel football, giuoco collettivo e passionale al
massimo grado, siano possibili losche ed interessate pattuizioni di
singoli, intese a falsarne i risultati sportivi.
Non
sono uomo da misteri. Dite pure, prima ancora che esca il comunicato
ufficiale, che stanotte mi è stato possibile individuare il
giocatore verso il quale il signor Gaudioso avrebbe esercitato con
successo la propria opera di corruzione. Si tratta dell’ex
juventino Allemandi, che ho intenzione di squalificare a vita. Ove
altre responsabilità venissero alla luce, colpirò con la medesima
fermezza: ne potete essere certi».
E
il titolo di campione d’Italia – domanda il cronista – passerà
ora al Bologna? «Assolutamente no. Il risultato dell’inchiesta è
tale che ho riportato l’impressione precisa che talune partite
abbiano falsato l’esito del campionato. Il Bologna non avrà perciò
il titolo tolto al Torino; il campionato 1926-27 non avrà il suo
vincitore. L’esempio servirà, ne sono certo, di monito e varrà,
mi auguro, a migliorare la situazione calcistica che è in questo
momento di una delicatezza e di una gravità senza pari».
Duro
e “puro”
L’esclusione
del passaggio del titolo alla seconda squadra in classifica sarà poi
variamente interpretato. Su tutto, aleggerà il senso di onestà
intellettuale cui gran parte della vita pubblica di Leandro Arpinati,
personaggio controverso come pochi, è ispirata.
Uomo
di forte personalità, Arpinati è l’unico tra i gerarchi da cui il
Duce accetti critiche anche spietate; fino a che la corda si
spezzerà, fermandone bruscamente l’ascesa politica: antinazista di
fronte all’ascesa di Hitler (lo storico De Felice lo definirà
«politicamente un puro»), verrà denunciato il 3 maggio 1933 da
Achille Starace a Mussolini e da quest’ultimo costretto alle
dimissioni per generici “motivi personali”. Nell’occasione
lascerà anche la presidenza federale. Assaggerà la caduta in
disgrazia e il confino e infine si ritirerà a vita privata presso
una tenuta agricola – Malacappa – a venti chilometri di Bologna
sotto gli argini del Reno, di cui farà un’azienda modello. Qui,
all’alba del dopoguerra, tra gli amici di opposta fede politica cui
avrà concesso riparo, verrà abbattuto con spietata sbrigatività da
un partigiano, davanti agli occhi sgomenti della figlia giovinetta.
Non
è forse infondata dunque l’ipotesi che uno scrupolo personale gli
abbia impedito di avallare quello che avrebbe potuto suonare come un
favore alla squadra della sua città. Tanto più che già il “caso
Pinato” aveva gettato ombre inquietanti su possibili volontà di
favorire la squadra rossoblù; tentativo, come abbiamo visto,
probabilmente stroncato proprio dallo stesso numero uno federale.
Allo stesso modo, è molto verosimile che a spingerlo alla decisione
sia stata la motivazione da lui stesso addotta: in quel campionato si
erano verificati parecchi episodi torbidi, troppi per consentire a
cuor leggero l’assegnazione del titolo di campione d’Italia.
Onore
perduto
Il
9 novembre 1927 gli ormai ex presidente Marone e consiglieri del
Torino emettono un comunicato ufficiale sulla vicenda: «Essi
affermano sulla legge di onore che furono tutti estranei all’opera
di corruzione svolta dal dottor Nani; colla coscienza tranquilla di
poter dimostrare la nessuna partecipazione al fatto che ha dato luogo
ai giudizi sommari ed ai provvedimenti punitivi contro i membri degli
ultimi due Consigli direttivi del “Torino F.C.”, hanno deliberato
di presentare istanza al Direttorio F.I.G.C. affinché sia aperta
indagine per l’accertamento delle loro responsabilità
individuali».
Ci
sarà tra l’altro una breve appendice in sede di magistratura
ordinaria (all’epoca ancora non vige la “clausola
compromissoria”, che verrà introdotta, vedremo a suo tempo in
quale avventurata congiuntura, solo negli anni Cinquanta). Eccone il
racconto di Giuseppe Zanetti: «Come sempre avviene in queste
circostanze, i colpiti si ritennero vittime di calunnie e di soprusi
sostenendo di essere ingiustamente colpiti. A troncare queste manovre
intervenne la stessa Federazione che invitò i dirigenti colpiti a
ricorrere alle vie legali. Il processo ebbe inizio a Bologna ma, dopo
la prima seduta, la querela venne ritirata perché troppo chiare
erano le prove fornite al Tribunale dai dirigenti federali, prove
tali da non ammettere dubbi sulla colpevolezza dei puniti».
Allemandi
e gli altri
La
sentenza definitiva, che sul piano sportivo viene emessa il 21
novembre 1927, a sorpresa chiama in causa anche altri giocatori e fa
cenno a un giro di scommesse: «Il Direttorio federale, conclusa ogni
indagine e completamente esperite tutte le inchieste connesse al
deprecato episodio, conferma in ogni sua parte il precedente
deliberato; converte nella squalifica a vita l’inflitta sospensione
al giuocatore Luigi Allemandi, della cui colpevolezza è stata
pienamente raggiunta la prova; richiama il giuocatore Munerati a una
più esatta e rigida comprensione dei suoi doveri, in quanto un
giuocatore tesserato non può accettare doni di qualsiasi entità o
natura da parte di iscritti ad altre società; deplora e proibisce il
mal costume delle scommesse, anche di lieve cifra, specie quelle
tenute contro le sorti dei propri colori ed ammonisce per questa
trasgressione il giuocatore Pastore; lieto di constatare come
l’episodio che ha dato luogo alle accennate sanzioni sia
circoscritto ad un solo giuocatore e non possa quindi gettare ombra
né onta sulla grande massa dei giuocatori italiani, confida che il
severo esempio valga a mantenere la più rigida probità sportiva in
ogni campo ed in ogni uomo, onde il nome del nostro Calcio nulla
perda della sua tradizione di nobiltà e di purezza; il Direttorio
federale constata inoltre nulla essere risultato che possa fare
ricadere colpa al Juventus F.C. ed ai suoi dirigenti; la domanda
presentata dagli ex dirigenti del “Torino F.C.” per
l’applicazione del decreto di amnistia del 25 agosto 1927 sarà
presa in considerazione dopo che i ricorrenti avranno con chiarezza
definite le responsabilità individuali. F.ti: Il Presidente: on.
Arpinati Il Segretario: G. Zanetti».
Nelle due foto, Munerati (in alto) e Pastore (in basso)
Dubbi
inquietanti
Nonostante
il generoso impegno, anche letterario, il comunicato conclusivo
lascia parecchie zone d’ombra. Appare evidente, infatti, che altri
giocatori si sono macchiati di colpe gravi. E il sibillino accenno
all’onestà della “gran massa” degli atleti del campionato,
cosa sta a significare? Al di là degli scontati commenti ufficiali,
impietosi contro Allemandi («unico elemento bacato » scrive “La
Stampa”), negli ambienti sportivi è diffusa la sensazione che il
difensore ex juventino, eccellente protagonista della partita
incriminata, si sia prestato a “coprire” un collega, magari
quello cui il pallone è passato tra le gambe.
Il
torinista Baloncieri anni dopo commenterà in modo inquietante la
vicenda: «Venne provata la corruzione? E allora perché il presunto
colpevole venne in seguito amnistiato lasciando il giudizio di
colpevolezza nei confronti della squadra? Come mai nel corso delle
indagini si era stabilito che il comportamento dell’indiziato
risultava come uno dei migliori atleti in campo nella partita
incriminata? La verità non si è mai saputa, né si saprà mai. Un
fatto dubbio si era presentato agli inquirenti: quello di sospettare
di un altro atleta oltre l’accusato che, per la sua dirittura
morale, era inattaccabile. Il dilemma venne risolto in maniera
sbrigativa. Qualcuno ha parlato e forse ha detto più di quanto
sapesse. Conclusione? La revoca del titolo. La verità era che, alla
base dello scandalo, si erano inserite fiere rivalità fra autorevoli
esponenti del mondo politico ed industriale. Lo sport ne fece le
spese e gli sportivi di buon senso guardano ancora oggi, con
sospettosi interrogativi, la macchia che il nudo linguaggio delle
statistiche riporta come un indegno marchio di infamia sportiva».
Nella
sua storia del calcio italiano, Gianni Brera scriverà: «A questo
punto, non sembra necessario essere Sherlock Holmes per appurare come
sia andata, e subito dopo capire come abbia potuto Allemandi militare
nell’Inter di Giovanni Mauro, vicepresidente della Federazione e
temibile capo degli arbitri. I sottili ricatti reciproci avevano
lasciato alla Juventus il terzino più dotato di classe (Rosetta) e
avevano impedito al Bologna di acquistare un terzino che avrebbe
fatto irresistibile coppia con il suo Monzeglio ai Mondiali 1934».
Nella foto, lo juventino Rosetta
Per
grazia ricevuta
Va
notato che sul piano umano tra “Viri” Rosetta e Allemandi esiste
all’epoca un rapporto molto stretto: il primo è stato
l’uomo-chiave della carriera del secondo: nel 1925 è andato
personalmente a visionare lo spilungone difensore del Legnano di cui
gli avevano detto meraviglie per poi portarlo alla Juventus, con cui
ha vinto subito lo scudetto, propiziandone anche l’esordio in
Nazionale. I due però non sono sullo stesso piano: Allemandi nel
1927 è un campione in sboccio, Rosetta invece uno dei fuoriclasse
assoluti del calcio italiano. Che Carlin sul “Guerin Sportivo”
così eloquentemente racconta: «Rosetta è l’unico terzino
italiano che non distrugga soltanto ma costruisca: non libera, passa.
Poi è dei pochi che sappiano tenere la palla a terra». Insomma,
oltre che un implacabile marcatore, anche una sorta di primo regista
arretrato della squadra. Un campione dall’immagine inattaccabile.
La
squalifica di Allemandi non sarà a vita. L’anno dopo la medaglia
di bronzo conquistata dalla Nazionale azzurra alle Olimpiadi di
Amsterdam verrà festeggiata dal Regime con una generale amnistia,
grazie alla quale il grande difensore potrà riprendere la gloriosa
carriera, culminata poi nel titolo mondiale. Secondo Giuseppe
Zanetti, il merito sarà soprattutto della madre del giocatore: «La
colpevolezza era privatissima e se l’Allemandi poté ripresentarsi
sui campi, lo dovette unicamente alle domande di grazia avanzate
dalla sua mamma, domande dirette al Presidente del Coni, al Capo del
Governo, al Principe Ereditario e perfino al Re. Tutte queste
domande, affluite sul tavolo della segreteria federale, finirono per
essere portate in consiglio federale. Nessuno dei dirigenti, di
fronte alle invocazioni di una madre, poté rimanere insensibile e si
finì per emanare un’amnistia generale che comprese tutti i reati
sportivi, nessuno escluso».
Nella foto, una vignetta sul caso Allemandi pubblicata sul Guerin Sportivo dell'epoca
Rassegna stampa - Ultime sul mercato del Bologna
QS - Il Resto del Carlino
DE MAIO AL TRAGUARDO: È IL PRIMO RINFORZO
Trovato l'accordo con l'Anderlecht sul prezzo (2 milioni per l'acquisto a titolo definitivo), mancano solo i dettagli finali per il pagamento. Al giocatore un quadriennale da 700mila euro. De Maio ha larga esperienza nel nostro campionato: arrivato dalla Francia (Louhans-Cuiseaux e Nancy) nelle giovanili del Brescia ha poi giocato in prima squadra nelle Rondinelle (con breve parentesi al Frosinone), quindi è passato al Genoa (84 presenze dal 2013 al 2016), due partite nell'Anderlecht (a cui i rossoblù l'avevano ceduto per 4 milioni), e il successivo prestito l'anno scorso alla Fiorentina (appena 6 partite).
JOEY SAPUTO È ATTESO IN CITTA'
Saputo di ritorno a Bologna. C'è un bilancio da chiudere entro il 30 giugno e il budget da depositare alla Federcalcio: il patron è atteso in città fra giovedì e venerdì, quando si parlerà anche di mercato e soprattutto di Poli, a cui il club rossoblù ha offerto un quadriennale con la possibilità di sbarcare fra un paio di anni in Canada nei Montreal Impact, seguendo quindi le stesse modalità operative adottate con Dzemaili.
BRADARIC FA UN PASSO INDIETRO: «VOGLIO RIMANERE AL RIJEKA»
Uno dei principali obiettivi in mediana insieme a Poli, ha rotto il silenzio e manifestato l'intenzione di restare nel proprio club: «Qui mi diverto, Rijeka è diventata la mia casa, mi ha dato molto e non ho fretta di trasferirmi altrove». In apparenza il giocatore sembra essersi tolto dal mercato, ma c'è chi sospetta che dietro queste dichiarazioni possa esserci una manovra studiata per alzare il prezzo del cartellino. Che, detto per inciso, già non era proprio a buon mercato (dai 4 ai 5 milioni).
Corriere dello Sport - Stadio
PRIMI DUE COLPI
È praticamente fatta per l'arrivo a Bologna dei centrali difensivi Gonzalez e De Maio. I due calciatori, ormai ex Palermo e Fiorentina, firmeranno un contratto triennale. La retroguardia ora è completa, soprattutto dopo la conferma di Helander e la permanenza di uno fra Maietta e Gastaldello. Poli resta pista concreta, in uscita Pulgar e Donsah.
KREJCI E DELIZIA DEI ROSSOBLU'. STAGIONE FRA ALTI E BASSI PER IL CECO
Benissimo, bene, benino, male, maluccio assai, bene di nuovo, benino: è il rendimento di Ladislav Krejci nella stagione passata. Dall'esordio con gol in Coppa Italia contro il Trapani "Lada" nonostante l'infortunio è stato comunque fondamentale per Donadoni. E nel 4-2-3-1 che ha in mente il tecnico avrà modo di arrivare più lucido in area avversaria. E qualche gol in più magari lo farà.
DONADONI: 600 GIORNI DA BOLOGNESE, NUOVO RECORD
A gennaio 2018, con 836 giorni, supererebbe Pioli come allenatore in panchina da più tempo dal 2007. Nel mirino il 30 giugno 2019 per raggiungere in testa Guidolin, arrivato a 1341 giorni. Con 5388 giorni da allenatore del Bologna, e senza contare le parentesi da direttore tecnico, Hermann Felsner è inarrivabile. Nel secondo dopoguerra, davanti c'è Renzo Ulivieri con 1996 giorni, seguito da Bernardini e Pesaola: per loro 1461 giorni.
In medio stat Virtus: così è di nuovo A1!
Che la festa abbia inizio! Intere paginate celebrano sui quotidiani locali il (meritato) ritorno della Virtus in A1, a un solo anno di distanza dal tracollo (sportivo e non) che avrebbe potuto segnarne in modo irreparabile la gloriosa storia. Equilibrio, riprendendo il titolo che ho scelto (peccando di scarsa fantasia, se volete), mi pare la parola giusta per riassumere la lenta ma costante cavalcata di un gruppo (società, staff tecnico e squadra) che ha avuto nel profilo basso e nella ostinata difesa di un progetto le sue carte vincenti. A fari spenti, evitando proclami che sarebbero caduti nel ridicolo ripensando alle tante fesserie commesse nel torneo della retrocessione: così si era presentata alla palestra dell'Arcoveggio la Virtus di Ramagli. Una riunione di famiglia, più che un bagno di folla. Ma dove già si respirava la voglia di lavoro e di sacrificio e dove fra i tanti musi lunghi e sguardi diffidenti confortavano il viso disteso e i modi educati di Alessandro Ramagli. C'ero (cosa non si fa per assecondare il tifo del figlio...) e mi è sempre rimasta impressa una frase pronunciata dal coach alla fine di quel primo allenamento nel passare fra le due-tre (misere) file di tifosi presenti per dare il "cinque": «Grazie di essere venuti, tornate a trovarci».
Ecco, per nove mesi questo è stato slogan delle V nere. Un perenne debito di riconoscenza, rinnovato di partita in partita, nei confronti di chi aveva scommesso su un impresa a dir poco "inimmaginabile" (l'immediato ritorno in A1), accontentandosi (almeno all'inizio) del sudore, dell'attaccamento alla maglia, della voglia di emergere di qualche giovane allevato in casa, di due americani scelti sì per fare la differenza ma in un contesto di squadra e non di isolato protagonismo, di giocatori dall'irrilevante pedigree ma di provata sostanza per la categoria. Primo obiettivo, riavvicinare il popolo tradito. Un popolo che, numeri alla mano, non si è lasciato "tastare" tanto facilmente. E prima di lasciarsi andare ha osservato, annusato, soppesato, analizzato. Salvo poi mettersi definitivamente in gioco nel fortino di sempre, il PalaDozza, catturati dalla nostalgia canaglia del bel tempo che fu.
Certo, l'irruzione sulla scena di mister Segafredo, al secolo Massimo Zanetti, e del suo fido scudiero, Luca Baraldi, ha cambiato (e di molto) lo scenario iniziale. Alzando il tiro delle ambizioni. Ma il rischio era proprio questo: che si perdessero per strada equilibrio, misura e pazienza (quella, ad esempio che ha consentito il recupero di un elemento determinante come Ndoja), che ci si dimenticasse da dove si arrivava, che nella canicola di un format assurdo evaporasse in un amen la credibilità riconquistata con tanta fatica. Il baratro in effetti si è profilato, il pessimo inizio di playoff contro Casale ha rischiato di mandare tutto all'aria. Qualcuno in società si era fatto prendere la mano e aveva messo addirittura in discussione la posizione di Ramagli. E qui è venuta fuori la sagacia, l'esperienza e la mano ferma di un presidente che a Bologna ha scritto la storia del basket: Albertone Bucci. Uno che ne ha viste e passate tante. Scorza temprata che nella tempesta non ha perso la rotta giusta, portando la nave a destinazione.
Lascio agli esperti l'analisi tecnica. Certo però che l'impresa, perchè di impresa trattasi, vada letta al di là di transizioni e pick and roll.
Alma Trieste-Virtus Segafredo 66-72
ALMA TRIESTE: Parks 7, Bossi ne, Coronica 2, Green 19, Pecile 4, Ferraro ne, Baldasso 16, Simioni ne, Prandin 2, Cavaliero 6, Da Ros 7, Cittadini 2. All. Dalmasson
VIRTUS SEGAFREDO: Spissu 12, Umeh 15, Spizzichini 1, Ndoja 5, Rosselli 8, Michelori ne, Oxilia ne, Gentile 5, Penna ne, Lawson 22, Bruttini 4. All. Ramagli
MVP per Bologna Sport Time
Spissu (voto 8): sua la tripla che vale la promozione, in una partita dove la statistica (4/9 complessivo) ha valore relativo. Giocatore dalla lucida follia che ha trovato spesso l'accelerazione giusta. Era una scommessa: ora, anche grazie a Ramagli, è diventato un leader.
lunedì 19 giugno 2017
Playground Giardini Margherita: domani sera il via all'edizione 2017
Scatta domani sera, martedì 20 giugno, la 36a edizione del Playground dei Giardini Margherita (quest'anno griffato Marzocchini), celebre happening di basket organizzato dalla A.S.D Giardini Margherita Basket presieduta dal giornalista Simone Motola. E nelle prime tre serate andrà in scena la grande novità di questa stagione: il Quadrangolare femminile (1° Trofeo EmilBanca Pink) che vedrà impegnale le ragazze di Matteiplast (appena promosse in A1), Bsl San Lazzaro, Libertas Bologna e Cavezzo.
Il torneo maschile registra invece la presenza di due squadre in più, si passa quindi da 14 a 16 formazioni, suddivise in quattro raggruppamenti:
Girone A: Angelica Trasporti; Art.Bo. Bv Infissi Ozzangeles; Kaffeina Koy’s; Mulino Bruciato CSI Basket Bologna.
Girone B: Jus BO BK Banca Interprovinciale; Matteiplast Ristorante Alice; Mercanzie Squad; Team Riviera Casadei.
Girone C: Chalet Giardini Margherita; Fresk’O; Gambari Ingranaggi Car; Orplast Supermercarti Metà.
Girone D: Ciaccio Casa; Hotel Cosmopolitan Belli Comodi; Paddle Downtown; #Sempreminors.
Questo il calendario della prima settimana:
Martedì 20 giugno
20,15 - MATTEIPLAST – BSL (1° TROFEO EMILBANCA PINK)
22.00 - CIACCIO CASA – PADDLE DOWNTOWN
Mercoledì 21 giugno
20,45 - LIBERTAS BOLOGNA – CAVEZZO (1° TROFEO EMILBANCA PINK)
22,30 - ORPLAST SUPERMERCATI META’ – FRESK’O
Giovedì 22 giugno
20,15 - HOTEL COSMOPOLITAN BELLI COMODI – #SEMPREMINORS
22.00 - FINALE 1° TROFEO EMIL BANCA PINK
Sopra, un momento della conferenza stampa di presentazione
Bologna con... tre punti di sospensione
Mancanza di leadership, mercato in entrata strettamente legato al mercato in uscita (leggi reperimento di risorse affatto scontato, specie in tempi brevi), campagna abbonamenti (rimandata all'inizio di luglio) che al momento non infiamma i pur affezionati cuori rossoblù. Tre puntini di sospensione sulla rovente (detta legge il meteo, non il pallone) estate del Bologna. E non sono di poco conto.
Perso Dzemaili, è chiaro a tutti (anche alla società?) che allo stato attuale non c'è un giocatore che ne possa ereditare la leadership, in campo e fuori. Una guida carismatica che vada al di là della carta d'identità (bastasse quella, un Mirante o un Maietta colmerebbero la lacuna). Lo sottolinea questa mattina Stadio (titolo: IL BOLOGNA CERCA LEADER), marcando come anche fra i possibili innesti (De Maio? Poli? Gonzalez? Bradaric? I nomi restano quelli, senza grandi sprazzi di classe...) nessuno garantisca quella "acuta capacità di governo" che il solo svizzero ha espresso per trequarti della stagione e che in tanti momenti avrebbe potuto evitare, o quantomeno limitare, i frequenti cali di tensione che hanno contraddistinto l'evanescente campionato rossoblù.
Repubblica pone l'accento sui mal di pancia di Donsah (e quelli di Diawara, l'anno scorso, sappiamo a cosa hanno portato) e titola: DONSAH, LA FAVOLA È FINITA. BOLOGNA ADDIO, SE ARRIVANO SOLDI. Il secondo giocatore più pagato della squadra, costato 5 milioni (più un 25% garantito al Cagliari in caso di rivendita) e mai definitivamente sbocciato sotto le Due Torri, benché il primo impatto non fosse stato disprezzabile, preme per essere ceduto. E ormai è chiaro che la società poco o niente farà per trattenerlo: a patto però che arrivi un'offerta che copra interamente i costi sostenuti e aggiunga un piccolo tesoretto destinato alla futura campagna acquisti. Tradotto: non se ne parla per meno di 7-8 milioni. Torino e Fiorentina hanno sondato il terreno, ma senza monetizzare l'interessamento. Dunque bocce ferme, al di là di tante chiacchiere. In un mercato nel quale, per parlare di entrate, è inevitabile certificare certe uscite.
Ci sono numeri e numeri. Se il prefisso tattico scelto da Donadoni (4-2-3-1) è ormai certezza (QS - Resto del Carlino: BOLOGNA, UNA RIVOLUZIONE MODELLO JUVE), un'altro dato agita invece i sonni del marketing rossoblù ed è quello rappresentato dagli abbonamenti (13.746) sottoscritti nella passata stagione. Saranno di più o di meno, quest'anno? E ancora: i tifosi confermeranno la fiducia a squadra e società pur in assenza di grandi squilli di mercato? A Casteldebole ci si interroga e si prende tempo. Infatti, come puntualizza lo stesso QS nel taglio basso di pagina 7 (CAMPAGNA ABBONAMENTI, STAVOLTA SI PARTE A INIZIO LUGLIO), il rinnovo delle tessere slitta, anche se i rumors parlano di prezzo delle curve invariato e di maggiori agevolazioni e promozioni per i più giovani.
L'impressione, affatto positiva, è che il Bologna oggi sia in uno stato di generale stand-by. Su tutti i fronti.
venerdì 16 giugno 2017
Basket A2 - Virtus a Trieste per chiudere il conto
Lunedì sera (palla a due alle 20.45) a Trieste per mettere definitivamente le mani sulla promozione. Virtus Segafredo inarrestabile, tonica, sempre sul pezzo, ermetica in difesa e ispirata negli uomini giusti in attacco. Anche gara-2, pur più combattuta della prima sfida, non regala troppe emozioni. E tutte da vivere sulla sponda bianconera, con squadra che scava il solco definitivo nel terzo quarto, soffocando ogni velleità di rimonta da parte dei giuliani e marcando un netta supremazia ai rimbalzi.
Virtus Segafredo-Alma Trieste 82-69
VIRTUS SEGAFREDO: Spissu 12, Umeh 26, Spizzichini 5, Ndoja 2, Rosselli 11, Michelori ne, Oxilia ne, Gentile 6, Penna ne, Lawson 11, Bruttini 9. All. Ramagli
ALMA TRIESTE: Parks, Bossi, Coronica, Green 30, Pecile, Baldasso 5, Gobbato ne, Simioni ne, Prandin 2, Cavaliero 17, Da Ros 13, Cittadini 2. All. Dalmasson
MVP per Bologna Sport Time
Bruttini (voto 8): d'accordo, Umeh spacca la partita. Ma dal cilindro di Ramagli esce a sorpresa il gregario che non t'aspetti, l'uomo in più che getta il cuore oltre l'ostacolo e si immola nel lavoro sporco sotto le plance. Il coach non ha dubbi: «A Trieste voglio dieci Bruttini. E nel taschino portiamoci dietro la foto del suo tuffo per recuperare palla...».
Bologna-Juventus, contatto per Mandragora. Come da me anticipato a Solo Calcio (Rete 7) tre settimane fa
Sabato 27 maggio, ultima di campionato, Bologna-Juventus. Partecipo a Solo Calcio negli studi televisivi di È Tv - Rete 7 e quando la collega Sabrina Orlandi fa cenno alla riunione di Lega che il giorno prima ha visto fra i partecipanti il presidente del Bologna Joey Saputo, intervengo: «Dati i buoni rapporti di Saputo con la Juventus mi auguro che, fra le tante chiacchiere, il presidente abbia sondato il terreno con Marotta per il baby Rolando Mandragora (foto sopra), classe 1997, stesso ruolo di Diawara. Sta facendo il Mondiale Under 20, la Juventus ha investito (parecchio, 12 milioni in tutto, ndr) su di lui a lungo termine, ma è chiaro che attualmente è chiuso da campioni del calibro di Khedira, Marchisio, Pjanic. Ha invece bisogno di giocare e un suo prestito a Bologna non sarebbe da disprezzare...».
Tre settimane dopo, cioè oggi, vedo la prima pagina del Corriere dello Sport-Stadio e sobbalzo. Titolo: Bologna, ecco Mandragora. Ci siamo. E anche se non ho mai amato la autocitazioni celebrative, considerandole pietoso esercizio di spocchiosa dietrologia (il famoso «Io l'avevo detto!»), faccio uno strappo alla regola. Perché proprio il Corriere dello Sport e il suo viscido direttore, Alessandro Vocalelli, fanno largo uso di questa impropria arma giornalistica per farsi belli agli occhi dei lettori. Peccato che questa volta (come peraltro gli accade spesso, benché neghino...) siano arrivati in ritardo. La "copertina" su Mandragora è del sottoscritto (le immagini della trasmissione sono agli atti) ed è timbrata con un bel RIPRODUZIONE RISERVATA.
Detto ciò e aggiungendo che il Bologna, oltre a Mandragora, sarebbe ben felice di trovare spazio anche a un altro gioiellino bianconero, l'attaccante Riccardo Orsolini (foto a sinistra), stoppiamo subito le veementi obiezioni dei tifosi anti-Juve che hanno invaso nelle ultime ore i social. Servi del Potere? Satelliti di casa Agnelli? Sudditi bianconeri? Sottoscrivo quanto detto stamattina da Emilio Marrese (autorevole firma di Repubblica) a Radio Bologna Uno: «A forza di veti (no alla Juve, no alla Roma, no a questo, no a quello...), con chi dovrebbe trattare il Bologna? Con il Blackpool? Con la cugina di Fenucci? Ben vengano giovani talenti bravi da valorizzare. Trovando (compito che lasciamo a Bigon...) la giusta formula contrattuale che tuteli anche il lavoro e l'immagine del club rossoblù».
Questo è il mercato, bellezze. Ed è un bene stare dentro al gioco. Con dignità, ma senza troppa puzza sotto al naso. Detto ancora più chiaro: Mandragora e Orsolini? Si firmi subito, please...
giovedì 15 giugno 2017
A Villa Pallavicini, mercoledì 28 giugno, la 12a edizione del Memorial Giuliano Fiorini
"Un FIORE per Amico". Non c'è frase più bella per ricordare non solo un grande giocatore ma soprattutto un grande amico: di Bologna, del calcio bolognese, di chiunque bussasse alla sua porta proponendogli un'idea o un'iniziativa in cui si respirasse il profumo di un pallone e della nostra città. E allora per ricordare Giuliano gli Amici di Sergio Isabella (altra persona entrata nei cuori dei calciofili, e non solo, bolognesi) chiamano tutti a raccolta per mercoled' 28 giugno, a Villa Pallavicini, dove dalle ore 18 in poi si terrà la 12a edizione del Memorial dedicato all'ex centravanti di Bologna (protagonista all'inizio degli Anni 80 nella squadra rossoblù allenata da Gigi Radice), Foggia, Piacenza, Genoa, Lazio (suo il gol che firmò l'insperata salvezza in B nel campionato iniziato con 9 punti di penalizzazione), Venezia, Siena e Ternana.
Rassegna stampa - Il nuovo Destro può fare di più (QS - Resto del Carlino)
Massimo Vitali, sulle pagine del Quotidiano Sportivo (inserto del Resto del Carlino), pone l'accento sulla "nuova vita" di Mattia Destro, che «vuole dimenticare i guai fisici e voltare pagina», e si domanda: «Quanti gol vale un Destro finalmente liberatosi dalla zavorra dei guai fisici, con la testa più libera, con un nuovo progetto di lavoro, con nuovi interlocutori e con la voglia di rimettersi al centro del progetto?».
Un Destro che sta ofrendo di sé tutta un'altra immagine e che comincia a strizzare l'occhio a una comunicazione più attenta ed efficace: due giorni fa, ad esempio, ha fatto un salto a Casteldebole per salutare i ragazzini del City Camp rossoblù, ha distribuito "cinque" a piene mani e si è intrattenuto a lungo con loro. Insomma, un Mattia che comincia ad aprirsi e a dialogare con città e tifosi. L'augurio è che presto possa farlo anche con la stampa.
Capitolo mercato. Marcello Giordano vede Bradaric in vantaggio su Poli, conferma l'interesse su Ascacibar (affare che potrebbe essere concluso con la... benedizione della Juventus) e non esclude che il Bologna voglia valutare in ritiro la crescita di Lorenzo Crisetig, di ritorno da Crotone. Sul fronte delle uscite, il Crotone segue Ferrari e Mbaye, mentre Fiorentina e Torino hanno messo gli occhi su Donsah e Taider. Sicuri partenti pure Mounier, Rizzo, Oikonomou, Pulgar, Falco e Boldor.
Rassegna stampa - De Maio pronto a dire sì. Vuole il Bologna (Stadio)
Nella foto, Falletti (Ternana)
«Il Bologna sta prendendo la rincorsa. Il mercato è entrato nel vivo e il club rossoblù vuole chiudere in fretta almeno un paio di operazioni. La volontà del ds Bigon è quella di inserire - in vista del pre-ritiro in sardegna dei primi di luglio - uno-due nuovi acquisti nel gruppone di Donadoni».
Questo l'incipit del pezzo di Furio Zara che apre questa mattina le due pagine dedicate al Bologna dal Corriere dello Sport-Stadio. Il primo assalto potrebbe portare a chiudere l'ingaggio del difensore De Maio, 30 anni, cartellino dell'Anderlecht ma lunga esperienza in Italia (Brescia, Frosinone, Genoa, Fiorentina). Prestito con obbligo di riscatto per una cifra vicina a 1,5 milioni. In alternativa, o più probabilmente in aggiunta, si continua a monitorare il difensore costaricano del Palermo Gonzalez (1 milione).
A centrocampo, sempre Poli (Milan) e Bradaric (Rijeka): dove il primo non esclude il secondo, data la complementarietà, ma sul croato va trovata una formula che consenta di "spalmare" una valutazione (4-5 milioni) decisamente troppo alta per le casse rossoblù. In uscita, Taider e Pulgar. A conferma che le continue rotazioni di Donadoni, Dzemaili escluso, non hanno affatto convinto.
In prima linea, detto che Pavoletti (Napoli) è inavvicinabile, prende sempre più corpo l'operazione-Falletti, esterno-trequartista della Ternana, mentre ricompare un nome già fatto mesi fa: quello del 20enne centrocampista argentino Ascacibar (Estudiantes), che in Patria definiscono il "nuovo Mascherano" (valutazione un tantino magnanima...).
Un'intera pagina è poii dedicata a Filip Helander, 24enne difensore centrale su cui Donadoni e Bigon paiono decisi ad affidare una maglia da titolare nella prossima stagione, convinti più che mai delle sue qualità, apprezzate anche in Nazionale nel recente derby scandinavo fra Svezia e Norvegia.
«Il Bologna sta prendendo la rincorsa. Il mercato è entrato nel vivo e il club rossoblù vuole chiudere in fretta almeno un paio di operazioni. La volontà del ds Bigon è quella di inserire - in vista del pre-ritiro in sardegna dei primi di luglio - uno-due nuovi acquisti nel gruppone di Donadoni».
Questo l'incipit del pezzo di Furio Zara che apre questa mattina le due pagine dedicate al Bologna dal Corriere dello Sport-Stadio. Il primo assalto potrebbe portare a chiudere l'ingaggio del difensore De Maio, 30 anni, cartellino dell'Anderlecht ma lunga esperienza in Italia (Brescia, Frosinone, Genoa, Fiorentina). Prestito con obbligo di riscatto per una cifra vicina a 1,5 milioni. In alternativa, o più probabilmente in aggiunta, si continua a monitorare il difensore costaricano del Palermo Gonzalez (1 milione).
A centrocampo, sempre Poli (Milan) e Bradaric (Rijeka): dove il primo non esclude il secondo, data la complementarietà, ma sul croato va trovata una formula che consenta di "spalmare" una valutazione (4-5 milioni) decisamente troppo alta per le casse rossoblù. In uscita, Taider e Pulgar. A conferma che le continue rotazioni di Donadoni, Dzemaili escluso, non hanno affatto convinto.
In prima linea, detto che Pavoletti (Napoli) è inavvicinabile, prende sempre più corpo l'operazione-Falletti, esterno-trequartista della Ternana, mentre ricompare un nome già fatto mesi fa: quello del 20enne centrocampista argentino Ascacibar (Estudiantes), che in Patria definiscono il "nuovo Mascherano" (valutazione un tantino magnanima...).
Un'intera pagina è poii dedicata a Filip Helander, 24enne difensore centrale su cui Donadoni e Bigon paiono decisi ad affidare una maglia da titolare nella prossima stagione, convinti più che mai delle sue qualità, apprezzate anche in Nazionale nel recente derby scandinavo fra Svezia e Norvegia.
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