venerdì 17 novembre 2017

Violenza sui campi, due pesi e due misure


Chi da qualche tempo ha la bontà di seguirmi su questo blog (un numero crescente, constato con piacere) e sa quanto mi stiano a cuore le diverse declinature dell'attività calcistica giovanile, avrà capito che amo parlare e vederci chiaro, evitando le ipocrisie di quel velenoso doppiopesismo giornalistico che fa sì che si parli solo di certe cose e non di altre ugualmente meritevoli di attenzione.
Lasciando per un momento perdere la "tragedia" dell'eliminazione dal Mondiale dell'Italia (qui, in fatto di ipocrisie e doppiopesismo siamo arrivati a percetuali da record, ma prometto con calma di tornarci sopra...), come tutti (purtroppo) sanno è stata la settimana del "fattaccio" di Marzabotto (saluto romano e maglietta provocatoria esibite da un giocatore del Futa 65 dopo il gol che ha deciso la partita) che ha avuto ampia e circostanziata eco mediatica nazionale. E anche qui prendo tempo: perché mi giunge voce di accertamenti e constatazioni che potrebbero un pochettino mutare il (comunque deplorevole e inaccettabile, senza ma e senza se) quadro che ci è stato dipinto.

Non voglio invece far passare sotto silenzio l'ennesimo "bollettino di guerra" pubblicato ieri sul sito della Figc di Bologna. Lo devo, innanzitutto, a due società, Boca e Barca, che qualche settimana fa erano state esposte a pubblico ludibrio sui quotidiani locali per un episodio sì meritevole di censura (battibecchi fra opposte tifoserie al termine di una gara Giovanissimi), ma ridimensionato nella sostanza dopo un'attenta rilettura dei fatti da parte della Commissione d'Appello. Ebbene, scorro il Comunicato n. 19 di ieri e leggo di 12 (!!!) turni di squalifica inflitti a un giocatore della Juniores del San Benedetto Val Sambro, reo di aver insultato con frasi razziste un giocatore avversario di colore che aveva appena segnato una rete e di rivolto, all'atto dell'espulsione, frasi gravemente offensive nei confronti dell'arbitro. Vogliamo parlarne? O ignoriamo solo perché non ci sono filmati al riguardo da mandare in onda nei Tg?
Andiamo avanti. Per scoprire che negli Allievi provinciali al San Donato non è andata meglio. Nell'ordine: dirigente sospeso fino al 30/11 «per gravi proteste nei confronti dell'arbitro»; asisstente all'arbitro sospeso fino al 7/12 «per comportamento irriguardoso nei confronti dello stesso»; 3 giornate di squalifica a tre giocatori della squadra (9 in totale...) perché «a fine gara, nel corrodoio che accede allo spogliatoio dell'arbitro, insieme ad altro giocatori rivolgevano frasi gravemente lesive e offensive nella persona del medesimo, reiterandole per alcuni minuti».
Tav o non Tav (è solo Tavecchio il problema?), qualcuno si degnerà di far entrare anche queste questioni nel futuro programma di rilancio del nostro calcio o, come sempre, andiamo avanti all'insegna del "tutto va bene Madama la Marchesa"? 
Gianluca Grassi       

Calcio Dilettanti (Serie D) - Il punto e la presentazione di Sasso Marconi-Colligiana

 
IL PUNTO

Testa e gambe per riassaporare il dolce gusto della vittoria

Un passo indietro. Per tornare all'obiettivo fissato a inizio campionato dalla società: una salvezza conquistata senza troppi patemi. Ripasso necessario per mettere bene a fuoco l'attuale classifica del Sasso Marconi e non fomentare inutili allarmismi: 16 punti in 14 gare, per una media di 1,14 che ci proietta verso i 43-44 punti finali, ovvero proprio là dove l'anno scorso ci si giocò nel Girone D la permanenza nella categoria. Si soffre, certo, ma non è una novità: perché si sapeva che questa sarebbe stata una stagione di assestamento. E adesso, un passo avanti. Per rendersi conto che d'ora in poi non ci sarà più tempo per avere paura e neppure spazio per calcoli o tatticismi. I gialloblù devono calarsi nel clima di quello che Renzo Ulivieri, all'epoca della sua panchina a Bologna, definì il “torneo dei bar”: bisogna cioé giocare ogni partita come se fosse a eliminazione diretta, con la stessa filosofia degli amatori, impegnandosi per divertirsi, con la giusta carica emotiva ma senza farsi trascinare dalle tensioni. È venuto il momento di mettere quel “qualcosina” in più in ogni zona del campo: più concentrazione in difesa, dove si è capito (anche a San Mauro Pascoli) che il minimo errore viene pagato a caro prezzo; più ritmo sulle fasce, per non subire quello degli avversari; più lucidità a centrocampo, dove mister Moscariello si aspetta un maggior contributo di idee in fase di costruzione; più determinazione e cinismo in attacco, dove Gyimah (in debito con la fortuna), Della Rocca (in crescendo di condizione) e Benatti (smanioso di ritrovare la condizione di inizio campionato) sanno di poter sempre contare sulle invenzioni e la caparbietà di capitan Noselli. La società resta vigile sul mercato e a dicembre non si farà scappare l'occasione per ampliare e irrobustire l'organico, ma nel frattempo, bisogna stare sul pezzo e mettere prezioso fieno in cascina. Dopo la Sammaurese, ecco un'altra diretta concorrente per la salvezza: arriva infatti al Carbonchi l'altalenante, e fin qui deludente, Colligiana. I tre punti (che, detto per inciso, mancano da sette turni: 15 ottobre, Sasso Marconi-Pianese 2-0), in questo caso, valgono doppio. Anche perché da dietro più di una squadra ha cominciato ad accelerare il passo: della Sammaurese, purtroppo, il Sasso ha avuto esperienza diretta, ma anche Castelvetro, Sansepolcro (che ha dilagato sul campo del Romagna Centro) e Correggese hanno compiuto significativi passi in avanti, accorciando di fatto la classifica. Il Sasso Marconi però non deve preoccuparsi degli altri, bensì tirare fuori tutte le sue risorse e andare in campo per fare bottino pieno. Bando alla politica della formichina, bisogna pensare in grande. 
 
L'AVVERSARIO – COLLIGIANA



Toscani alla ricerca di un colpo che li sblocchi

Storia quasi centenaria, quella della Colligiana. L'anno di fondazione del club risale infatti al 1922, quando l'attività calcistica era affiancata anche da quella di ginnastica e ciclismo. Affiliata quasi da subito alla Figc, la Colligiana vanta per lo più tradizione nei campionati dilettantistici e solo nel 2009 è approdata a livello professionistico, disputando due stagioni nella Seconda Divisione (ex C2) di Lega Pro. Esperienza breve e tutt'altro che fortunata, visto che una volta ritornata in D la società è fallita per gravi problemi finanziari e nel 2010 è dovuta ripartire dalla Terza categoria con la nuova denominazione ASD Colle Giovane, per essere poi ammessa l'anno seguente in Eccellenza come ASD Olimpia Colligiana e quindi promossa in D nel 2013. Per il quarto anno consecutivo i biancorossi sono allenati da Stefano Carobbi, ex calciatore professionista che da difensore ha collezionato più di 200 presenze in Serie A con le maglie di Fiorentina, Milan e Lecce a cavallo degli anni Ottanta-Novanta: col Milan ha vinto una Coppa dei Campioni (1990), due Supercoppe Uefa (1989, 1990) e due Coppe Intercontinentali (1989, 1990). Per lui anche 7 presenze nell'Under 21 e 3 nella Nazionale olimpica. Da tecnico si è formato invece nelle giovanili della Fiorentina, iniziando dai Pulcini per finire con i Giovanissimi. L'attuale stagione parla di una Colligiana che stenta a decollare (una sola vittoria nelle ultime 7 partite), specie in fase offensiva: appena 11 le reti messe a segno (6 delle quali da Bigoni, punta di notevole esperienza nella categoria, con ottimo rendimento a Carpi e Pistoia fra il 2008 e il 2013), quarto peggior attacco del girone. Eppure il 4-3-1-2 di Carobbi annovera elementi tutt'altro che sprovveduti, come il trequartista Pietrobattista (cresciuto nel Siena, da dove proviene anche la seconda punta Crisci, 19 anni), il terzino sinistro Benedetti (classe 1998, uscito dalla Primavera della Fiorentina) e soprattutto il 33enne Andrea Cristiano, 239 presenze in Serie B dal 2004 al 2015 con AlbinoLeffe, Ascoli, Empoli, Pro Vercelli e Varese. Va però detto della confortante (quanto sfortunata) prestazione fornita la scorsa settimana contro il capolista Fiorenzuola: gara coraggiosa, giocata a viso aperto, che però è costata l'espulsione (doppia ammonizione) all'esperto difensore Tafi, oggi squalificato insieme al compagno di reparto De Vitis, incorso nel quinto cartellino giallo. Due assenze che potrebbero pesare nell'economia della manovra ospite.  

LA ROSA DELLA COLLIGIANA

Portieri: Tommaso Del Bino (1993), Cesare Squarcialupi (1991).
Difensori: Simone Tinnirello (1998), Paul Brack (1981), Dario Benedetti (1998), Alessandro De Vitis (1994), Manuel Mussi (1992), Niccolò Galasso (1995), Tommaso Pierangioli (1997), Lorenzo Tafi (1991), Nicolò Cecchi (2000), Edoardo Lombardi (1999).
Centrocampisti: Marco Taddei (1999), Antonio Proietti (1997), Tommaso Scortecci (1996), Paolo Di Leo (1998), Edoardo Biagi (1997), Matteo Santi (1996), Andrea Cristiano (1984), Luca Pietrobattista (1988), Samuele Segoni (1999).
Attaccanti: Thomas Braglia (1998), Carlo Bigoni (1987), Francesco Crisci (1999), Mattia Fanti (1997), Yaris Gozzi (2000).

venerdì 10 novembre 2017

Calcio Giovanile - Giovanissimi, stabilita una "lettura" corretta di Boca-Barca Reno


Le parole hanno il loro peso. Noi giornalisti dovremmo saperlo bene, anche se spesso facciamo finta di dimenticarcelo. E dovrebbero averlo insegnato pure agli arbitri, che nel redigere un referto hanno il dovere, se non l'obbligo, di esporre fatti, situazioni e comportamenti nella loro più cruda e veritiera essenza, senza avere la pretesa di interpretarli o, peggio ancora, romanzarli. Come invece non di rado capita: ma dalle parti dell'AIA, nonostante ripetute segnalazioni delle società (una, l'anno scorso, arrivò pure dal sottoscritto: partita Murri-Fossolo, campionato Giovanissimi, con referto arbitrale "dettato" dalla moglie del fischietto presente fra il pubblico e non vi dico cosa saltò fuori...) non ci sentono. Tanto per capirci: "mischia" non fa rima con "rissa". È successo invece così in occasione della "chiacchieratissima" partita fra i Giovanissimi di Boca e Barca Reno, finita al centro di un polverone mediatico (in cui è entrato anche il nostro Bologna Sport Time, che dalle note disciplinari pubblicate nel Comunicato Figc di Bologna era partito per un ragionamento sulla mancanza di cultura sportiva che andava ben oltre l'episodio in questione) che aveva rammaricato non poco soprattutto i dirigenti del Boca, spiaciuti non solo per i pesanti provvedimenti disciplinari presi dal Giudice Sportivo, ma in particolare per la "cattiva pubblicità" data alla società per via di un referto che a loro dire aveva ingigantito e travisato non poco le scaramucce verificatesi al termine dell'incontro.
L'immediato ricorso, preso in esame dalla Corte di Appello Figc di Bologna, ha in effetti ridimensionato la portata dell'accaduto. Ed è buona norma giornalistica riportare la "correzione" dei provvedimenti. Il Boca sottolineava «che l’arbitro avrebbe esagerato nel riportare i fatti accaduti, che non si sarebbe creato nessun clima intimidatorio né nei confronti della squadra avversaria e nemmeno nei confronti dell’arbitro, che in realtà alcuni propri calciatori sarebbero stati oggetto di frasi ingiuriose per motivi razziali inspiegabilmente non avvertite e dunque non riportate dall’arbitro nel proprio referto e che, infine, al termine dell’incontro non ci sarebbe stata alcuna rissa con scambi di colpi violenti fra giocatori e sostenitori delle due squadre». La Corte, letto il supplemento di referto chiesto all'arbitro, ha ravvisato che «non si può effettivamente considerare come una vera e propria "rissa" quelle che lo stesso direttore di gara definisce con il termine "mischie", venutesi a creare a fine partita fra alcuni sostenitori e alcuni calciatori di entrambe le squadre. Per cui anche l’ammenda di € 200 inflitta alla società Boca Calcio risulta eccessivamente afflittiva».
Risultato: ammenda ridotta a € 150, mentre la squalifica ai due ragazzi del Boca che si erano ribellati agli insulti (nel caso di uno, ci sarebbe stato un evidente scambio di persona da parte dell'arbitro, ma la Corte non era in possesso di elementi tali da poterlo provare) è stata ridotta da 5 a 3 giornate. Insomma, la "maretta" c'è stata, improprio però parlare di zuffa e scazzottata da saloon western. Soddisfazione per il presidente del Boca Robert Curia, che insieme ad un altro allenatore della società ci aveva contattati per esternare tutta la sua delusione per l'eccessivo (e improprio) rumore sollevato dalla vicenda. Contenti per lui, e per la lodevole attività che il suo club da anni si sforza di fare in una realtà certo non facilissima, che sia stato negato ed escluso il contatto "fisico" fra le parti.
Resta tuttavia d'attualità il tema di una "agitazione" eccessiva su molti campi. Neanche a farlo apposta, ecco la (triste) conferma che arriva dal Comunicato n.18 di ieri, 9 novembre: fra Juniores, Allievi e Giovanissimi, relativamente alle gare del 4 novembre, si arriva a 35 (!!!) giornate di squalifica, di cui ben 13 comminate per proteste e insulti nei confronti dell'arbitro arrivati a fine gara. Aggiungiamoci le squalifiche di dirigenti e allenatori, che in alcuni casi arrivano fino a metà dicembre, e l'imbarazzante quadro è sotto gli occhi di tutti. Qui, mi spiace, il peso delle parole di un referto c'entra ben poco. Bando allora alle ipocrisie e facciamoci tutti un bell'esame di coscienza (anche chi scrive, perbacco: come genitore-dirigente-giornalista ho più "responsabilità" di altri) e cerchiamo di capire come cambiare strada. Quella giusta, non è certo questa… A disposizione per dare voce, spazio e visibilità a idee e progetti. La chiamata vale anche per Figc e Aia, ovviamente.
Gianluca Grassi

lunedì 6 novembre 2017

Calcio Dilettanti (Serie D) - Le pagelle di Sasso Marconi, Mezzolara e Imolese

Nella foto, Belcastro, unico a salvarsi nel naufragio dell'Imolese a Fiorenzuola

Queste le pagelle delle nostre tre squadre di Serie D tratte dalle pagine di Resto del Carlino e Corriere di Romagna.

SASSO MARCONI

Monari 6,5 - A inizio ripresa spaventa tutti con un'uscita avventata, ma compie almeno un paio di interventi provvidenziali.
Longhi 6 - Quello di terxino non è il ruolo a lui più congeniale, ma si disimpegna con mestiere e non va praticamente mai in affanno.
Boccaccini 6,5 - Ennesima prestazione sontuosa: è lui, per capacità e personalità, il leader difensivo gialloblù.
Zaccanti 6,5 - Con grande mestiere mette un paio di pezze in azioni che avrebbero potuto rivelarsi letali.
Cattabriga 6 - Come Longhi, non è un terzino, ma disputa un primo tempo ordinato e duttile. (1' st Blandamura 6 - Schierato a sinistra nonostante prediliga il piede destro, viene saltato solamente in una occasione).
Tonelli 6 - È lui il polmone della squadra: smista un'infinità di palloni e corre per tre.
Cortese 6 - Non è al top della condizione, ma compie un passo in avanti rispetto alle ultime prestazioni.
Piccardi 6 - Trottolino infaticabile, si rende protagonista di una bella azione a inizio ripresa, purtroppo non conclusa nel migliore dei modi. (7' st Gyimah 6 - Dà vivacità alla manovra offensiva).
Noselli 6,5 - Giocare ogni tre giorni non è semplice, ma alla fine tutte le azioni offensive passano dai suoi piedi.
Benatti 6 - In leggera flessione rispetto a inizio campionato, calcia in porta solo una volta. (20' st Minelli 6,5 - Entra col piglio giusto e sforna un bel cross per Noselli).
Della Rocca 5,5 - Un solo colpo di testa in 60' minuti di gara: deve crescere di condizione per fare la differenza. (31' st Gripshi 5,5 - La palla migliore per la vittoria capita sui suoi piedi, però non concretizza).
fonte Resto del Carlino

MEZZOLARA

Celeste 6,5 - Smanaccia lontano tutto quello che può, ma gli attaccanti del Rimini sbucano da tutte le parti e sono capaci di fare malissimo.
Melli 5 - È costretto a sudare le proverbiali sette camicie per tenere a bada Abdoul e molto spesso non gli riesce.
Bagnai 5 - Appare più solido rispetto al compagno di reparto, anche se i risultati non sono dei migliori. La rapidità di Ambrosini lo manda spesso in tilt.
Chmangui 5 - Alle difficoltà nel mettere la museruola agli avversari, si aggiungono quelle banali imprecisioni che rendono la sua domenica non esaltante.
Menini 5,5 - Ha meno grattacapi rispetto al compagno che viaggia sulla corsia opposta.
Rigon 5 - È praticamente costretto a stendere Cicarevic lanciato a rete al limite dell'area, beccandosi un "rosso" inevitabile.
Menarini 6 - Bello e inizialmente prezioso il suo gol dopo appena 12 minuti. Ma la festa finisce presto. (6' st Mezzetti 5,5 - Entra nella ripresa quando ormai tutto in mezzo al campo è terribilmente complicato).
Togni 5,5 - Prova a metterci qualità, ma spesso sbatte sul muro degli avversari. (42' st Mutti ng).
Saccà 6 - Quando mette il turbo crea sempre preoccupazione alla difesa romagnola. (36' st Raspadori ng).
Tommasini 5,5 - Sui suoi piedi non arrivano troppi palloni giocabili. Fa quello che può. (35' st Tedesco ng).
Karapici 5,5 - Si accende e si spegne senza trovare continuità. (28' st Faiola 5,5 - Nulla aggiunge a una partita che lo vede entrare a giochi fatti).
fonte Resto del Carlino

IMOLESE

Mastropietro 5 - Passa dal "concorso di colpa" sul primo gol alla dormita sul secondo.
Checchi 5 - Fa sfilare il cross di Nava anziché attaccare la palla. Errore fatale: Bigotto ringrazia.
S. Ferretti 5 - Inizialmente sembra cavarsela, poi crolla.
Garics 5,5 - L'ennesima partita da "niente di che", né come terzo centrale né come terzino destro.
Garattoni 5 - Di Leo ha la stessa fretta di espellerlo di chi chiude la valigia per le vacanze, ma fino a quel momento era stato un treno senza stazione.
Pellacani 4,5 - Brutta la vita quando attorno a te tutto scorre tantom troppo veloce. Un'ora di gioco in balia degli avversari. (16' st Galanti 6 - Entra e prova a darci dentro. Ma non può essere lui a cambiare la storia).
Valentini 5 - Dopo il quasi-gol dopo neanche un minuto, passa una partita a rincorrere.
Belcastro 6 - Primi 15 minuti da satanasso, nella ripresa segna il quarto gol stagionale che gli vale la suficienza. (40' st Salvatori ng: spiccioli).
Montanaro 5 - Sempre e comunque in sofferenza. (18' st Boccadamo 5: idem).
G. Ferretti 5 - Fa felice il pubblico di casa che lo becca dal 1', memore dei 6 gol subiti da lui nei due incroci dello scorso anno. (32' st Gavoci ng: poco da segnalare).
Titone 4,5 - Una domenica da accartocciare insieme alla palla-gol che doveva spedire in rete. (10' st Scalini 5: prova, senza riuscirci, a contenere la marea piacentina).
fonte Corriere di Romagna



 









Calcio Dilettanti (Serie D) - Le tre formazioni bolognesi portano a casa soltanto un punto

Nella foto, Della Rocca (Sasso Marconi)

È solo grazie al pareggio a reti bianche fra Sasso Marconi e Vigor Carpaneto che le tre bolognesi raccolgono un misero punticino nella tredicesima giornata del campionato di Serie D. Con identico punteggio (1-4) vengono infatti travolte in trasferta sia Mezzolara (a Rimini) che Imolese (a Fiorenzuola): impegni sulla carta proibitivi, ma dai quali, specie in casa imolese, ci si attendeva almeno un atteggiamento più volitivo e propositivo.
Queste le formazioni schierate:

Sasso Marconi-Vigor Carpaneto 0-0
SASSO MARCONI (4-1-3-2): Monari - Longhi Boccaccini Zaccanti Cattabriga (1' st Blandamura) - Tonelli - Benatti (20' st Minelli) Cortese Piccardi (7' st Gyimah) - Della Rocca (31' st Gripshi) Noselli.
All. Moscariello

Sasso fin troppo guardingo e raramente pericoloso, Carpaneto che prima ci ha provato e poi si è accontentato del pari. Gialloblù meglio nella seconda parte di gara (occasioni per Della Rocca, Noselli e Gripshi), ma il portiere ospite Mercuri mantiene inviolata la propria porta. Le tre gare in una settimana si sono fatte sentire su entrambi i fronti.

Rimini-Mezzolara 4-1
MEZZOLARA (4-3-3): Celeste - Melli Bagnai Chmangui Menini - Rigon Menarini (6' st Mezzetti) Togni (42' st Mutti) - Saccà (36' st Raspadori) Tommasini (35' st Tedeschi) Karapici (28' st Faiola).
All. Ferrante
Reti: 12' pt Menarini (M), 32' Buonaventura (R), 36' Cicarevic (R); 21' st Buonaventura (R), 34' Ambrosini (R).
Espulso al 16' st Rigon (M).

Mezzolara intraprendente e per nulla intimorito dal blasone dell'avversario per la prima mezz'ora e addirittura in vantaggio con Menarini che dalla distanza beffa Scotti. Poi i romagnoli prendono il sopravvento e nella ripresa, complice anche la superiorità numerica, dilagano. Devastante il tandem offensivo riminese composto da Buonaventura e Ambrosini.

Fiorenzuola-Imolese 4-1
IMOLESE (3-5-2): Mastropietro - Checchi S. Ferretti Garics - Garattoni Pellacani (16' st Galanti) Valentini Belcastro (40' st Salvatori) Montanaro (18' st Boccadamo) - G. Ferretti (32' st Gavoci) Titone (10' st Scalini).
All. Gadda
Reti: 25' pt Bigotto (F); 5' st Collodel (F), 13' Bramante (F), 15' Belcastro (I), 21' Bigotto (F).
Espulso al 20' st Garattoni (I).

I rossoblù di Gadda falliscono clamorosamente la prova-verità contro il forte Fiorenzuola che si conferma leader tutt'altro che casuale, mentre la formazione imolese, dopo un avvio incoraggiante, resta travolta dalla spietata danza ritmata dei piacentini, superiori per qualità e velocità di palleggio. E domenica prossima arriva al Galli il Rimini: urge rimboccarsi subito le maniche e lavorare a testa bassa. Contro certe avversarie non si può giocare a sprazzi. 




sabato 4 novembre 2017

A proposito della (presunta) rissa fra Boca e Barca Reno (Giovanissimi provinciali Bologna)

Piccola precisazione: l'immagine è generica e non riguarda le due società citate nell'articolo

Riguardo l'articolo che avevo pubblicato la scorsa settimana (Anna Frank, il Modena, due squadre di Giovanissimi), ricevo e molto volentieri pubblico l'intervento di un allenatore del Boca che tiene a fare alcune precisazioni sugli incidenti scoppiati al termine di Boca-Barca Reno, gara del campionato provinciale Giovanissimi di Bologna. È con grossissima soddisfazione che registro interesse per un tema a me assai caro (da giornalista, dirigente e genitore) come l'educazione sportiva dei nostri ragazzi e nelle parole di questo allenatore noto con piacere la volontà di impegnarsi seriamente contro certe derive e immotivate esasperazioni che di frequente colpiscono il mondo del calcio giovanile. Nulla da obiettare quindi sull'intervento dell'amico Giuseppe (gli faccio però notare che anche "soli" 5 minuti di fomento non sono giustificabili), che anzi ringrazio, ma leggendo i suoi accorati appunti un dubbio mi sorge spontaneo: dal momento che ho integralmente trascritto, nel raccontare i fatti, quanto riportato nel Comunicato della Figc Bologna in merito ai provvedimenti presi dal giudice sportivo (trattasi di documento ufficiale, quindi nessuna divulgazione da parte mia di informazioni scorrette o inventate), mi chiedo a questo punto se le sanzioni (vedi multe e squalifiche) siano state prese in base a una lettura corretta dell'episodio o prendendo un solenne abbaglio a fronte di un referto arbitrale colpevolmente "ingigantito". Il che, proprio perchè come spiega Giuseppe ci sono persone che sul campo si danno da fare per trasmettere certi valori, sarebbe assai grave. In ballo ci sono i soldi, l'onore e la credibilità di due società, mica poco.  
Come è grave quanto accaduto, ahimè, la scorsa settimana nel derby Allievi provinciali fra Mezzolara e Budrio, con partita che rischia di finire 0-3 a tavolino perché qualche solerte (o malizioso?) dirigente del Budrio (ultimo in classifica, mentre il Mezzolara veleggia nelle primissime posizioni) ha pensato bene di far misurare all'arbitro l'altezza delle porte del prima del via, riscontrando una misura inferiore a quella regolamentare (il Budrio parla di 8 centimetri, in realtà pare molto meno...) e a questo punto facendo sospendere la gara. In attesa di conoscere i provvedimenti del Giudice, mi sia permesso dire (e mi piacerebbe conoscere in medrito anche l'opinione di Giuseppe) che l'episodio rischia di diventare un precedente molto pericoloso: le regole ci sono e vanno rispettate, questo è fuori di dubbio, ma cosa succederebbe se da questo week-end tutti (e dico tutti...) i dirigenti si presentassero col metro in mano per misurare campo, porte, vie di fuga, distanze dalle recinzioni, eccetera eccetera? Azzardo: il 50% delle partite verrebbe sospeso. Pignolerie, assenza di controlli federali, misere furbate? Dite la vostra scrivendo a: grassi.maiardi@alice.it oppure grassi.maiardi@gmail.com        

Ecco il testo della mail inviatami da Giuseppe Palumbo:
Salve, navigando sul web ho trovato un articolo riguardante la "rissa" avvenuta 2 settimane fa tra Boca e Barca Reno. Partendo dal presupposto che ritengo giusti i principi esposti nell'argomento, ci tengo a precisarle che gli avvenimenti non sono assolutamente successi come da lei descritti. Seppur i comportamenti degli adulti sono stati indecorosi rispondendo (verbalmente) alle provocazioni dei ragazzini, non c'è stata alcuna rissa né tantomeno spintoni. Solo una serie di orrende offese verbali in presenza di bambini. Durante la partita non mi è parso di udire minacce e i genitori hanno iniziato a litigare tra loro (verbalmente) solo nel post-partita, non coinvolgendo in alcun modo l'arbitro. Io comprendo che le informazioni in parte sono state prese dal referto arbitrale, ma ingigantire la questione non mi sembra una mossa corretta nei confronti di chi cerca di operare per evitare queste spiacevoli situazioni. C'è gente che ha operato per mantenere calma, che lavora ogni giorno per insegnare ai ragazzi rispetto ed educazione, ho fatto il possibile personalmente per evitare che si verificasse il peggio, sono stato presente fino a quando entrambe le squadre hanno abbandonato la struttura e posso garantire che dopo i primi 5 minuti di fomento iniziale la situazione si è stabilizzata.
Io ho 24 anni e troppo spesso sono costretto a comportarmi da adulto perchè gli altri non si comportano da tali. Confermo che è stata una delusione vedere quei comportamenti da parte di adulti e ragazzi e sarò felice di lavorare per evitare che ciò riaccada, ma definisco una sconfitta la divulgazione di informazioni non corrette: non mi aiuta nel mio lavoro di educatore, anzi mi penalizza, e se i ragazzi non credono in me come educatore i suoi articoli sulla morte dello spirito dello sport tenderanno ad aumentare, provocando un effetto contrario di quello desiderato.

Mi scusi se l'ho disturbata, volevo semplicemente esporre il mio punto di vista sulla questione. Trasmettere valori, insegnare educazione e rispetto a volte sembra utopico, ma lo è semplicemente perchè ci sarà qualcuno, vicino o lontano che ti rema contro. Grazie mille per l'attenzione.

Palumbo Giuseppe - Allenatore 2006, preparatore atletico 2003 Boca

Calcio Dilettanti (Serie D) - Il punto e la presentazione di Sasso Marconi-Vigor Carpaneto

Nella foto, Matteo Boccaccini (Sasso Marconi)

IL PUNTO di Gianluca Grassi

È l'ora della verità, serve un segnale “forte”

Siamo arrivati a un terzo del cammino, la strada è ancora lunghissima, ma sapendo leggere fra le righe il campionato comincia a mandare segnali abbastanza chiari. Dopo il turno infrasettimanale, la classifica delinea valori inequivocabili: l'autorevolezza del terzetto di testa (e smettiamola di bollare il neopromosso Villabiagio come una sorpresa...), la ripresa dell'Imolese (dove la cura-Gadda, applicata a un organico di categoria superiore, comincia a dare i frutti sperati), la tenuta di Romagna Centro e Montevarchi e qualche affanno in più del previsto per Sangiovannese e soprattutto Lentigione (ma sulla sconfitta interna contro il Rimini pesa un rigore contestatissimo). Alle spalle di queste otto, pare un altro campionato, guidato da quel Forlì che ha deciso di affidarsi a un “mago” della D come Eugenio Benuzzi per dare mordente e concretezza a una formazione spaurita e disorientata dalle alchimie tattiche di Bardi. E il Sasso? Che la trasferta sul campo del Villabiagio fosse proibitiva, lo si sapeva. Ci si sono messe pure le assenze per squalifica di Cortese e Della Rocca (che tornano comunque subito a disposizione di Moscariello), ma il crollo che nel primo tempo, in appena 7 minuti (dal 19' al 26'), ha portato i gialloblù sotto di tre reti, è arrivato del tutto inatteso, anche perché la squadra non era partita affatto male, sprecando una clamorosa palla-gol con Tonelli al 4'. Peccato di gioventù, ha spiegato il mister nel dopopartita. Una lacuna che va colmata in fretta, perché questa è la Serie D, ovvero un torneo dall'approccio professionistico al di là dell'etichetta, e bisogna fare l'abitudine a certe pressioni, a certi ambienti “caldi” e all'esperienza di avversari che non ti perdonano il minimo errore e la minima esitazione, come è successo mercoledì alla nostra difesa di fronte a due avvoltoi d'area di rigore come Cardarelli e Brunori Sandri. L'impressione è che, dopo le schermaglie iniziali, si stia entrando nel “vero” campionato a cui è destinato il Sasso insieme ad altre 10-12 squadre: un cammino insidioso, fatto di battaglie all'ultimo respiro, dure ed equilibrate, dove la concentrazione va mantenuta ai massimi livelli dall'inizio alla fine. Immagine del confronto di oggi contro la Vigor Carpaneto, avversaria annunciata in salute: in palio tre punti pesantissimi che vanno sottratti a una potenziale rivale nella corsa alla salvezza. Serve un segnale “forte” da parte di squadra, società e sostenitori. Una sorta di chiamata alle armi per trasformare il Carbonchi in un'arena infuocata. 
 
L'AVVERSARIO DI OGGI – VIGOR CARPANETO



Rossini vuol scrivere un'altra musica


La Vigor Carpaneto (fino al 2014 Asd Calcio Carpaneto) è una delle società storiche della provincia di Piacenza: la sua fondazione risale infatti al 1922, stesso anno del Fiorenzuola e tre dopo il Piacenza. Salvo rare eccezioni, fino agli Anni 40 la squadra era composta prevalentemente da giocatori del paese e per due decenni ha militato in Seconda categoria. Dal 1960 in poi, il progressivo salto di qualità, favorito anche dall'inaugurazione del campo “Ranza” che fino al Duemila è stato il rettangolo di gioco sul quale tanti ragazzi di Carpaneto hanno iniziato e svolto la loro attività sportiva: nel 1966-67 l'approdo in Prima categoria e dieci anni dopo, con Sandro Demicheli presidente e Mario Gabbiani in panchina, il passaggio in Promozione. È il periodo di maggior seguito da parte del paese verso la squadra di calcio, anche per i risultati conseguiti. Poi la Vigor ripiomba nel retrobottega dei campionati dilettantistici, senza particolare gloria, finché nel 2012-13 inizia l'era del presidente Giuseppe Rossetti, coincisa con un'ascesa senza sosta verso i massimi livelli. Con l'avvento dell'imprenditore locale, infatti, il Carpaneto ha conquistato un tris di promozioni consecutive, passando in tre anni dalla Seconda categoria all'Eccellenza. Memorabile la stagione 2014-2015, con la vittoria del campionato a Brescello nello scontro diretto disputato davanti a 800 persone e il bis sfiorato nella finale di Coppa Italia persa ai rigori a Bagnolo contro il Granamica. Una stagione di assestamento e l'anno scorso i biancazzurri sono ripartiti con rinnovate ambizioni di vertice, che poi hanno trovato conferma nella storica promozione in Serie D ottenuta con due giornate di anticipo.
 
L'attuale cammino del Carpaneto è stato invece contraddistinto finora da un'accentuata discontinuità di risultati, che a inizio ottobre è costata il posto al tecnico Mantelli, rilevato da Stefano Rossini (nella foto), 46 anni, ex difensore professionista negli anni Novanta-Duemila (Inter, Parma, Udinese, Piacenza, Atalanta e Genoa le tappe più significative della sua carriera, in cui ha vinto anche l'Europeo 1992 con l'Under 21). Altro problema, la lunga lista di infortuni che ha tolto di mezzo giocatori importanti come il portiere Terzi, l'attaccante Raggi e, più recentemente, la coppia Rantier-Sylla (con 7 reti miglior marcatore della squadra), principali riferimenti offensivi dei piacentini. È però possibile che oggi i due siano della partita (l'esterno francese Rantier, lanciato dall'Atalanta, ha collezionato 113 presenze in B con Vicenza, AlbinoLeffe, Verona e Piacenza). Per il resto, un 4-4-2 giovane (da seguire il centrocampista Tinterri, 19 anni, e il difensore scuola Reggiana Zito, 18), dinamico, che punta sulla forza del collettivo e mercoledì ha messo in seria difficoltà il capolista Fiorenzuola.

LA ROSA DELLA VIGOR CARPANETO
Portieri: Luca Buzzoni (1999), Andrea Errera (1999), Simone Mercuri (1996), Alessandro Terzi (1998).
Difensori: Filippo Alessandrini (1991), Samuele Barba (1993), Marco Fogliazza (1991), Domenico Murro (1999), Federico Riceputi (1997), Aslem Zito (1999), Davide Zuccolini (1995).
Centrocampisti: Cristiano Colla (1993), Dario Mastrototaro (1993), Stefano Mauri (1988), Giacomo Rossi (1999), Davide Tinterri (1998), Federico Abelli (1997).
Attaccanti: Luca Franchi (1986), Andrea Lucci (1989), Matteo Raggi (1997), Julien Rantier (1983), Matteo Terranova (1999), Alessandro Minasola (1996), Chelik Youssouph Sylla (1998).