lunedì 19 giugno 2017

Bologna con... tre punti di sospensione


Mancanza di leadership, mercato in entrata strettamente legato al mercato in uscita (leggi reperimento di risorse affatto scontato, specie in tempi brevi), campagna abbonamenti (rimandata all'inizio di luglio) che al momento non infiamma i pur affezionati cuori rossoblù. Tre puntini di sospensione sulla rovente (detta legge il meteo, non il pallone) estate del Bologna. E non sono di poco conto.
Perso Dzemaili, è chiaro a tutti (anche alla società?) che allo stato attuale non c'è un giocatore che ne possa ereditare la leadership, in campo e fuori. Una guida carismatica che vada al di là della carta d'identità (bastasse quella, un Mirante o un Maietta colmerebbero la lacuna). Lo sottolinea questa mattina Stadio (titolo: IL BOLOGNA CERCA LEADER), marcando come anche fra i possibili innesti (De Maio? Poli? Gonzalez? Bradaric? I nomi restano quelli, senza grandi sprazzi di classe...) nessuno garantisca quella "acuta capacità di governo" che il solo svizzero ha espresso per trequarti della stagione e che in tanti momenti avrebbe potuto evitare, o quantomeno limitare, i frequenti cali di tensione che hanno contraddistinto l'evanescente campionato rossoblù. 
Repubblica pone l'accento sui mal di pancia di Donsah (e quelli di Diawara, l'anno scorso, sappiamo a cosa hanno portato) e titola: DONSAH, LA FAVOLA È FINITA. BOLOGNA ADDIO, SE ARRIVANO SOLDI. Il secondo giocatore più pagato della squadra, costato 5 milioni (più un 25% garantito al Cagliari in caso di rivendita) e mai definitivamente sbocciato sotto le Due Torri, benché il primo impatto non fosse stato disprezzabile, preme per essere ceduto. E ormai è chiaro che la società poco o niente farà per trattenerlo: a patto però che arrivi un'offerta che copra interamente i costi sostenuti e aggiunga un piccolo tesoretto destinato alla futura campagna acquisti. Tradotto: non se ne parla per meno di 7-8 milioni. Torino e Fiorentina hanno sondato il terreno, ma senza monetizzare l'interessamento. Dunque bocce ferme, al di là di tante chiacchiere. In un mercato nel quale, per parlare di entrate, è inevitabile certificare certe uscite.
Ci sono numeri e numeri. Se il prefisso tattico scelto da Donadoni (4-2-3-1) è ormai certezza (QS - Resto del Carlino: BOLOGNA, UNA RIVOLUZIONE MODELLO JUVE), un'altro dato agita invece i sonni del marketing rossoblù ed è quello rappresentato dagli abbonamenti (13.746) sottoscritti nella passata stagione. Saranno di più o di meno, quest'anno? E ancora: i tifosi confermeranno la fiducia a squadra e società pur in assenza di grandi squilli di mercato? A Casteldebole ci si interroga e si prende tempo. Infatti, come puntualizza lo stesso QS nel taglio basso di pagina 7 (CAMPAGNA ABBONAMENTI, STAVOLTA SI PARTE A INIZIO LUGLIO), il rinnovo delle tessere slitta, anche se i rumors parlano di prezzo delle curve invariato e di maggiori agevolazioni e promozioni per i più giovani.
L'impressione, affatto positiva, è che il Bologna oggi sia in uno stato di generale stand-by. Su tutti i fronti.  

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