lunedì 29 maggio 2017

Bologna, voto alla stagione: il mio è un 5,5 condiviso anche dal Civ


Sabato scorso, nel corso dell'ultima puntata di Solo calcio live, il format di È Tv Rete 7 condotto da Sabrina Orlandi che mi ha visto spesso ospite nella seconda parte della stagione, abbiamo espresso un voto sul campionato del Bologna. Al contrario degli amici d'avventura Pepè Anaclerio, Jack Bonora e Marco Salicini, favorevoli a un pur striminzito 6 per via della salvezza raggiunta (obiettivo minimo che la società, anche per bocca del suo presidente, si era prefissata), ho assegnato un 5,5 che ho il piacere di ritrovare espresso nell'odierno editoriale di Gianfranco Civolani sul Corriere dello Sport-Stadio.


«È ufficile che il Bologna nel giro di un anno è peggiorato in tutti i sensi, diciamo nel gioco e nei risultati... E non parliamo di crescite, perché in realtà nessun giocatore è cresciuto e anzi qualcuno ha pure fatto il passo del gambero, prescindendo da chi - leggi Verdi e Di Francesco - l'anno passato era altrove. Dunque, cinque e mezzo e... ringraziare» ha detto il Civ. Aggiungendo: «Identico voto per Donadoni, allenatore che forse qui ha già fatto il suo tempo e che però deve spesso rassegnarsi a guidare molti giocatori che magari lui non avrebbe mai scelto. Domanda: cambierà l'andazzo?».
Concordo in tutto e per tutto. La salvezza (e ci mancava pure che in questo desolante contesto ci sfuggisse...) non basta di per sé a giustificare il 6 politico. Non fosse altro per il modo rabberciato e dimesso con cui è arrivata. Il Saputo-pensiero è noto da tempo ed è stato ribadito (lo riportiamo più avanti). Nulla da eccepire. Che alla tavola bolognese non ci si possano aspettare tortellini serviti in brodo di cappone, è risaputo. Ma che nel brodo di dado vengano però gettati due "ombelichi" fatti come Dio comanda, è il minimo che si possa aspettare. C'è modo e modo di arrivare quindicesimi. Il Bologna ha scelto quello peggiore...       

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