lunedì 16 gennaio 2017

Riscatto Souaré: svincolato dal Bologna, segna tre gol nella Primavera dell'Inter


Mi arriva la telefonata dell'amico Alfredo Pennasilico, ex bancario milanese in pensione, per puro diletto grande appassionato (e profondo conoscitore) di calcio giovanile. Per tanti anni Alfredo è stato una delle mie “fonti” principali per i pezzi sul Guerin Sportivo dedicati al settore giovanile. «Caro Gianluca, ma che è saltato in mente al tuo Bologna di svincolare Moussa Souaré, attaccante del 1998? Avrete dei fenomeni in Primavera, se questo non vi serviva. Ieri l'ho visto giocare nell'Inter: ha segnato tre gol al Genoa, un ira di Dio 'sto piccolo fulmine nero». Gioco in difesa: «Ehi, amico mio, allora non saremmo poi il Bologna. Ma adesso vedrai, mister Saputo ha in testa un “progetto”...».
Un passo indietro, allora. Per un “caso” che a fine agosto era stato già segnalato da ZO www.zerocinquantuno.it, testata web che si occupa delle vicende del Bologna Calcio, provocando più di una polemica. A fronte infatti di una rinuncia abbastanza inspiegabile sotto il profilo tecnico (data la buona stagione disputata dalla punta guineana di Conakry, autore di 8 reti in campionato, 3 in Coppa Italia e una alla Viareggio Cup), la redazione di ZO aveva ipotizzato (forse vedendoci giusto...) che il ragazzo fosse stato liberato in quanto assistito dall'agente Fifa Mauro Cevoli, lo stesso che aveva contribuito a portare in Italia l'altro ex rossoblù Amadou Diawara, protagonista dall'arcinota querelle estiva che si è poi conclusa con il trasferimento al Napoli. «Il Bologna» raccontava ZO «avrà forse preferito interrompere ogni tipo di collaborazione con tali persone, visto il comportamento tenuto da Diawara al fine di essere ceduto, magari temendo che tutto ciò si potesse ripetere in futuro con Souaré». Articolo che aveva procurato un certo imbarazzo in società.
Non fosse altro perché Souaré, al contrario di Diawara, di andare via da Bologna non aveva alcuna intenzione. tanto che a ZO aveva dichiarato: «Forse per loro non ero abbastanza bravo. Io a Bologna stavo bene, sia con la squadra che in città. Non è stata una mia scelta quella di andare via. Nessuno si è più fatto vivo con me e mi sono ritrovato da solo: ho davvero temuto di restare senza squadra, poi per fortuna sono stato contattato dall’Inter».
Che adesso si gode un piccolo tesoro ritrovato. Ma una domanda ci sia concessa: chi decide cosa nel settore giovanile del Bologna?
Gianluca Grassi
         
 

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