mercoledì 7 giugno 2017

Bologna-Donadoni fino al 2019: è davvero una bella notizia?


Il Corriere dello Sport-Stadio, sempre a caccia di titoli "urlati", questa mattina dedica la sua (ancora deludente...) prima pagina al rinnovo che Donadoni starebbe per firmare con il Bologna fino al 2019.
Davvero una sorpresa? E poi: bella o brutta notizia? Innanzitutto, una precisazione: improprio dire che il tecnico "raddoppia", dal momento che trattasi di allungamento del contratto di un solo anno, inferiore fra l'altro alla scadenza (2020) che in precedenza si era ipotizzata.
Ma d'altronde al quotidiano diretto da Vocalelli piacciono le esagerazioni e le forzature, specie quando si tratta di titolare. E poi la presunta euforia per l'accordo raggiunto (non è un mistero che l'operato di Donadoni, specie quest'anno, abbia spaccato il tifo rossoblù) va in qualche modo strombazzata ad arte per far passare in secondo piano notizie (per lo più di mercato) che lo stesso Stadio si affretta a dare, badando però accuratamente a non contornarle di opportune riflessioni. E poi, diciamocela tutta: chi si sarebbe mai preso la briga di reggere il timone per un'altra stagione di transizione quale si prospetta quella del campionato 2018-19, vigilia dell'Europeo Under 21 che sancirà l'addio al vecchio Dall'Arta e l'inizio del suo restyling, con conseguente momentaneo spostamento delle partite casalinghe (si sussurra Ferrara)?
Ma torniamo alle news da… meditazione.

Prima: in porta, la conferma dell'accoppiata Mirante-Da Costa (nel complesso, una delle migliori della Seria A), non sembra più così scontata. Ah sì? Sì e non ci pare questione da poco…
Seconda: Bologna votato ai giovani, si diceva. Ecco, per l'appunto, si diceva… Perché Donadoni non la pensa allo stesso modo e a fronte di un Masina e (soprattutto) di un Mbaye che potrebbero partire davanti a offerte allettanti, si parla dell'arrivo di "ragazzi" dalla carta d'identità non propriamente verde. Paletta e Burdisso dicono niente? Più freschi di Gastaldello e Maietta?


Terza: Poli, si può fare. Acquisto eccellente, niente da dire. Meno bene che si segua però lo stesso percorso che dopo appena un anno ha portato Dzemaili (top player della stagione appena conclusa) alla corte di casa Saputo, leggi Montreal Impact. E allora? E allora niente, perché il capo ha sempre e comunque ragione, almeno finché ci mette il grano. Ma la storia insegna che una "grande" squadra nasce da sedimentazioni, consolidamenti e aggiustamenti, giammai da continui stravolgimenti della rosa. Rileggere (la storia) per credere.
Quarta: si dice che Donadoni, per firmare il prolungamento, abbia ricevuto della proprietà garanzie tipo «Verdi e Di Francesco non si toccano». Ottimo. Ma lui che garanzie ha fornito alla stessa proprietà che annuncia di voler alzare l'asticella, leggi puntare al 10° posto o giù di lì? Il suo score (66 partite, 20 vittorie, 17 pareggi e ben 29 sconfitte) porta a una media-punti di 1,08. Per voi è da decimo posto? Per noi no.

                                                                                                                                   Gianluca Grassi

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