IL PUNTO di Gianluca Grassi
È l'ora della verità, serve un segnale
“forte”
Siamo arrivati a un terzo
del cammino, la strada è ancora lunghissima, ma sapendo leggere fra
le righe il campionato comincia a mandare segnali abbastanza chiari.
Dopo il turno infrasettimanale, la classifica delinea valori
inequivocabili: l'autorevolezza del terzetto di testa (e smettiamola
di bollare il neopromosso Villabiagio come una sorpresa...), la
ripresa dell'Imolese (dove la cura-Gadda, applicata a un organico di
categoria superiore, comincia a dare i frutti sperati), la tenuta di
Romagna Centro e Montevarchi e qualche affanno in più del previsto
per Sangiovannese e soprattutto Lentigione (ma sulla sconfitta
interna contro il Rimini pesa un rigore contestatissimo). Alle spalle
di queste otto, pare un altro campionato, guidato da quel Forlì che
ha deciso di affidarsi a un “mago” della D come Eugenio Benuzzi per dare
mordente e concretezza a una formazione spaurita e disorientata dalle
alchimie tattiche di Bardi. E il Sasso? Che la trasferta sul campo
del Villabiagio fosse proibitiva, lo si sapeva. Ci si sono messe pure
le assenze per squalifica di Cortese e Della Rocca (che tornano
comunque subito a disposizione di Moscariello), ma il crollo che nel
primo tempo, in appena 7 minuti (dal 19' al 26'), ha portato i
gialloblù sotto di tre reti, è arrivato del tutto inatteso, anche
perché la squadra non era partita affatto male, sprecando una
clamorosa palla-gol con Tonelli al 4'. Peccato di gioventù, ha
spiegato il mister nel dopopartita. Una lacuna che va colmata in
fretta, perché questa è la Serie D, ovvero un torneo dall'approccio
professionistico al di là dell'etichetta, e bisogna fare l'abitudine
a certe pressioni, a certi ambienti “caldi” e all'esperienza di
avversari che non ti perdonano il minimo errore e la minima
esitazione, come è successo mercoledì alla nostra difesa di fronte
a due avvoltoi d'area di rigore come Cardarelli e Brunori Sandri.
L'impressione è che, dopo le schermaglie iniziali, si stia entrando
nel “vero” campionato a cui è destinato il Sasso insieme ad
altre 10-12 squadre: un cammino insidioso, fatto di battaglie
all'ultimo respiro, dure ed equilibrate, dove la concentrazione va
mantenuta ai massimi livelli dall'inizio alla fine. Immagine del
confronto di oggi contro la Vigor Carpaneto, avversaria annunciata in
salute: in palio tre punti pesantissimi che vanno sottratti a una
potenziale rivale nella corsa alla salvezza. Serve un segnale “forte”
da parte di squadra, società e sostenitori. Una sorta di chiamata
alle armi per trasformare il Carbonchi in un'arena infuocata.
L'AVVERSARIO DI OGGI – VIGOR
CARPANETO
Rossini vuol scrivere un'altra musica
La Vigor Carpaneto (fino al 2014 Asd Calcio Carpaneto) è una delle società storiche della provincia di Piacenza: la sua fondazione risale infatti al 1922, stesso anno del Fiorenzuola e tre dopo il Piacenza. Salvo rare eccezioni, fino agli Anni 40 la squadra era composta prevalentemente da giocatori del paese e per due decenni ha militato in Seconda categoria. Dal 1960 in poi, il progressivo salto di qualità, favorito anche dall'inaugurazione del campo “Ranza” che fino al Duemila è stato il rettangolo di gioco sul quale tanti ragazzi di Carpaneto hanno iniziato e svolto la loro attività sportiva: nel 1966-67 l'approdo in Prima categoria e dieci anni dopo, con Sandro Demicheli presidente e Mario Gabbiani in panchina, il passaggio in Promozione. È il periodo di maggior seguito da parte del paese verso la squadra di calcio, anche per i risultati conseguiti. Poi la Vigor ripiomba nel retrobottega dei campionati dilettantistici, senza particolare gloria, finché nel 2012-13 inizia l'era del presidente Giuseppe Rossetti, coincisa con un'ascesa senza sosta verso i massimi livelli. Con l'avvento dell'imprenditore locale, infatti, il Carpaneto ha conquistato un tris di promozioni consecutive, passando in tre anni dalla Seconda categoria all'Eccellenza. Memorabile la stagione 2014-2015, con la vittoria del campionato a Brescello nello scontro diretto disputato davanti a 800 persone e il bis sfiorato nella finale di Coppa Italia persa ai rigori a Bagnolo contro il Granamica. Una stagione di assestamento e l'anno scorso i biancazzurri sono ripartiti con rinnovate ambizioni di vertice, che poi hanno trovato conferma nella storica promozione in Serie D ottenuta con due giornate di anticipo.
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LA ROSA DELLA VIGOR CARPANETO
Portieri: Luca Buzzoni (1999), Andrea Errera (1999), Simone Mercuri (1996), Alessandro Terzi (1998).
Difensori: Filippo Alessandrini (1991), Samuele Barba (1993), Marco Fogliazza (1991), Domenico Murro (1999), Federico Riceputi (1997), Aslem Zito (1999), Davide Zuccolini (1995).
Centrocampisti: Cristiano Colla (1993), Dario Mastrototaro (1993), Stefano Mauri (1988), Giacomo Rossi (1999), Davide Tinterri (1998), Federico Abelli (1997).
Attaccanti: Luca Franchi (1986), Andrea Lucci (1989), Matteo Raggi (1997), Julien Rantier (1983), Matteo Terranova (1999), Alessandro Minasola (1996), Chelik Youssouph Sylla (1998).
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