sabato 4 novembre 2017

A proposito della (presunta) rissa fra Boca e Barca Reno (Giovanissimi provinciali Bologna)

Piccola precisazione: l'immagine è generica e non riguarda le due società citate nell'articolo

Riguardo l'articolo che avevo pubblicato la scorsa settimana (Anna Frank, il Modena, due squadre di Giovanissimi), ricevo e molto volentieri pubblico l'intervento di un allenatore del Boca che tiene a fare alcune precisazioni sugli incidenti scoppiati al termine di Boca-Barca Reno, gara del campionato provinciale Giovanissimi di Bologna. È con grossissima soddisfazione che registro interesse per un tema a me assai caro (da giornalista, dirigente e genitore) come l'educazione sportiva dei nostri ragazzi e nelle parole di questo allenatore noto con piacere la volontà di impegnarsi seriamente contro certe derive e immotivate esasperazioni che di frequente colpiscono il mondo del calcio giovanile. Nulla da obiettare quindi sull'intervento dell'amico Giuseppe (gli faccio però notare che anche "soli" 5 minuti di fomento non sono giustificabili), che anzi ringrazio, ma leggendo i suoi accorati appunti un dubbio mi sorge spontaneo: dal momento che ho integralmente trascritto, nel raccontare i fatti, quanto riportato nel Comunicato della Figc Bologna in merito ai provvedimenti presi dal giudice sportivo (trattasi di documento ufficiale, quindi nessuna divulgazione da parte mia di informazioni scorrette o inventate), mi chiedo a questo punto se le sanzioni (vedi multe e squalifiche) siano state prese in base a una lettura corretta dell'episodio o prendendo un solenne abbaglio a fronte di un referto arbitrale colpevolmente "ingigantito". Il che, proprio perchè come spiega Giuseppe ci sono persone che sul campo si danno da fare per trasmettere certi valori, sarebbe assai grave. In ballo ci sono i soldi, l'onore e la credibilità di due società, mica poco.  
Come è grave quanto accaduto, ahimè, la scorsa settimana nel derby Allievi provinciali fra Mezzolara e Budrio, con partita che rischia di finire 0-3 a tavolino perché qualche solerte (o malizioso?) dirigente del Budrio (ultimo in classifica, mentre il Mezzolara veleggia nelle primissime posizioni) ha pensato bene di far misurare all'arbitro l'altezza delle porte del prima del via, riscontrando una misura inferiore a quella regolamentare (il Budrio parla di 8 centimetri, in realtà pare molto meno...) e a questo punto facendo sospendere la gara. In attesa di conoscere i provvedimenti del Giudice, mi sia permesso dire (e mi piacerebbe conoscere in medrito anche l'opinione di Giuseppe) che l'episodio rischia di diventare un precedente molto pericoloso: le regole ci sono e vanno rispettate, questo è fuori di dubbio, ma cosa succederebbe se da questo week-end tutti (e dico tutti...) i dirigenti si presentassero col metro in mano per misurare campo, porte, vie di fuga, distanze dalle recinzioni, eccetera eccetera? Azzardo: il 50% delle partite verrebbe sospeso. Pignolerie, assenza di controlli federali, misere furbate? Dite la vostra scrivendo a: grassi.maiardi@alice.it oppure grassi.maiardi@gmail.com        

Ecco il testo della mail inviatami da Giuseppe Palumbo:
Salve, navigando sul web ho trovato un articolo riguardante la "rissa" avvenuta 2 settimane fa tra Boca e Barca Reno. Partendo dal presupposto che ritengo giusti i principi esposti nell'argomento, ci tengo a precisarle che gli avvenimenti non sono assolutamente successi come da lei descritti. Seppur i comportamenti degli adulti sono stati indecorosi rispondendo (verbalmente) alle provocazioni dei ragazzini, non c'è stata alcuna rissa né tantomeno spintoni. Solo una serie di orrende offese verbali in presenza di bambini. Durante la partita non mi è parso di udire minacce e i genitori hanno iniziato a litigare tra loro (verbalmente) solo nel post-partita, non coinvolgendo in alcun modo l'arbitro. Io comprendo che le informazioni in parte sono state prese dal referto arbitrale, ma ingigantire la questione non mi sembra una mossa corretta nei confronti di chi cerca di operare per evitare queste spiacevoli situazioni. C'è gente che ha operato per mantenere calma, che lavora ogni giorno per insegnare ai ragazzi rispetto ed educazione, ho fatto il possibile personalmente per evitare che si verificasse il peggio, sono stato presente fino a quando entrambe le squadre hanno abbandonato la struttura e posso garantire che dopo i primi 5 minuti di fomento iniziale la situazione si è stabilizzata.
Io ho 24 anni e troppo spesso sono costretto a comportarmi da adulto perchè gli altri non si comportano da tali. Confermo che è stata una delusione vedere quei comportamenti da parte di adulti e ragazzi e sarò felice di lavorare per evitare che ciò riaccada, ma definisco una sconfitta la divulgazione di informazioni non corrette: non mi aiuta nel mio lavoro di educatore, anzi mi penalizza, e se i ragazzi non credono in me come educatore i suoi articoli sulla morte dello spirito dello sport tenderanno ad aumentare, provocando un effetto contrario di quello desiderato.

Mi scusi se l'ho disturbata, volevo semplicemente esporre il mio punto di vista sulla questione. Trasmettere valori, insegnare educazione e rispetto a volte sembra utopico, ma lo è semplicemente perchè ci sarà qualcuno, vicino o lontano che ti rema contro. Grazie mille per l'attenzione.

Palumbo Giuseppe - Allenatore 2006, preparatore atletico 2003 Boca

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