giovedì 26 ottobre 2017

Bologna, una sconfitta che parla


Bologna-Lazio il giorno dopo. Una sconfitta che brucia, dice Donadoni. Che dalla sua squadra, dopo il primo gol, si aspettava un altro tipo di reazione. Diversa la mia lettura. Il ko interno contro la Lazio (una Signora Lazio, almeno per un'ora) potrà anche bruciare, perché in fondo il pareggio non sarebbe stato uno scandalo, ma almeno ha il pregio di "parlare". Dando indicazioni sulle quali  conviene ragionare, soprattutto pesando a quel che sarà, o dovrebbe cercare di essere, il mercato-invernale del Bologna.
Il sunto del mio discorso è che la coperta rossoblù è molto più corta di quanto non dica l'attuale pletorica rosa, infarcita di tanti giocatori che la scorsa estate la stessa società non esitava a definire "esuberi" e che invece, per un motivo o per l'altro, sono rimasti. Peraltro come semplici "numeri" di maglia. Perché Krafth non vale Mbaye e forse neppure un Torosidis appena appena in salute. Perché De Maio (e Gonzalez) fanno rimpiangere assai il Maietta cristallo di Boemia. Perché Crisetig non ha l'impatto né caratteriale né fisico di Pulgar, fondamentale per fare schemo davanti alla difesa, e nel contempo Pulgar non vale Poli (inamovibile) nel ruolo di interno destro. Perché Krejci, inutile girarci attorno, non ha la propensione offensiva di un Di Francesco (nel 4-3-3, in prima linea, non basta correre e rincorrere: prima o poi, la porta devi pure guardarla…). Perché a Masina (che si applica e ci prova, da bravo ragazzo qual è) il salto di qualità non riesce: prima era un (forte) dubbio, ora è una (acclarata) certezza. Perché questo Destro, finché il "nonno insuperabile" (Palacio) sarà sorretto dalle attuali scariche adrenaliniche, fa fatica perfino a essere considerato una seconda scelta (da 2 milioni di euro l'anno, pensa te…). E non oso immaginare cosa succederebbe se un giorno si materializzasse in campo il fantasma di Avenatti, magari azzeccando il gol alla prima mossa (hai visto mai…).
Ergo: prima di parlare di Europa (boutade che solo l'agonizzante Corriere dello Sport-Stadio può ipotizzare), sarà meglio vaccinare contro l'influenza la ristretta base titolare e magari pensare in fretta di mettere un rabbocco di carburante nel serbatoio di Donadoni. Nel Gp di Serie A il Bologna ha dimostrato di poter andare a punti (9°-10° posto?) e sarebbe un peccato restare senza benzina in vista del traguardo di maggio.
Gianluca Grassi

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