lunedì 25 settembre 2017

Fassone, quando i numeri possono più degli uomini


«Dopo sei gare, non posso accettare due ko. Non può diventare una routine. Tanto più che la Samp credo non sia dello stesso livello del Milan: sono un uomo di numeri e so che hanno un fatturato che è un terzo del nostro» (fonte QS- Resto del Carlino)
Marco Fassone, ad del Milan, dopo la partita persa contro la Sampdoria

Ora, caro Fassone, detto che evidentemente i soldi non portano in dote neppure un certo stile nell'accettare il risultato (com'era quella canzone? Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere…), mi lasci ribattere che è una fortuna che a scendere in campo non siano i fatturati e il (presunto) potere che ne dovrebbe derivare. Anche il Bologna non mi risulta fatturi le vostre cifre, eppure per 80 minuti ha dato una bella lezione di calcio all'Inter. E che dire della Spal che sabato stava per inchiodare sul pari il Napoli? Meno male, altrimenti sa che noia il campionato…
Se ne faccia dunque una ragione: la Sampdoria ha battuto il Milan perché è squadra ben costruita (in economia, mica è un delitto) e ancor meglio allenata. Bravo chi ha scelto giocatori e tecnico. Più bravo magari anche di lei, che pur col portafoglio stragonfio di bigliettoni non se ne è uscito con un Milan-capolavoro. Che vuole, capita anche sbagliare. Siamo uomini. Non numeri. 

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