giovedì 26 ottobre 2017

Calcio Dilettanti (Serie D) - Il punto e la presentazione di Sasso Marconi-Sangiovannese


IL PUNTO

Cinismo fa rima con ottimismo

I numeri parlano chiaro. Il Sasso è, per ora, una squadra “da viaggio”. Dei 14 punti fin qui raccolti, ben 10 sono arrivati infatti dalle trasferte (vittorie con Montevarchi, Correggese e Castelvetro, pareggio a reti bianche domenica scorsa a Ponte Egola con il Tuttocuoio, pesante “manita” incassata a Fiorenzuola) e soltanto 4 quelli raccolti sul terreno (poco) amico del Carbonchi: una vittoria con la Pianese, un punto con il Sansepolcro e tre ko con Trestina, Rimini e Forlì. Una sorta di reazione allergica all'aria di casa che va curata quanto prima, perché più avanti certi punti lasciati per strada potrebbero suscitare parecchi rimpianti (emblematica la sconfitta infrasettimanale contro Forlì, con tanto di palo, rigore sbagliato e infruttuosa superiorità numerica per tutto il secondo tempo). La Sangiovannese offre però subito l'occasione per ribaltare il negativo trend interno. Attenzione, trattasi di avversario da maneggiare con cautela (seconda miglior difesa del girone e soprattutto nessuna sconfitta esterna, a fronte di 3 vittorie e 2 pareggi), ma i gialloblù di Moscariello, più che guardarsi dalle indubbie qualità dei toscani, devono scommettere sulla propria capacità di fare gioco (Cortese e Tonelli, in materia, possono fare la differenza) e creare palle-gol, ritrovando magari quel cinismo e quella precisione sotto porta che sono mancate (vuoi per sfortuna, vuoi per errori di mira) nelle ultime due gare. Il potenziale offensivo garantito da Noselli, Benatti, Gyimah, Gripshi e Della Rocca (Gigi sta mettendo insieme sempre più minuti nelle gambe e una bella iniezione di fiducia gliela regalano anche i ragazzini del settore giovanile con i quali ha iniziato a lavorare durante la settimana, accettando con entusiasmo di affiancare i vari allenatori) è decisamente tanta roba per la categoria. Si tratta solo di ritrovare un pizzico di convinzione e scioltezza al momento di concludere a rete. Da sottolineare anche la crescita esponenziale di Matteo Boccaccini, valore aggiunto in difesa e all'occorrenza... prezioso bomber di scorta. Insomma, match tutto da gustare. Come le prelibatezze a base di tartufo che invaderanno le strade di Sasso nella TARTUFESTA programmata per questo e per il prossimo weekend (e in aggiunta, il primo novembre).


L'AVVERSARIO – SANGIOVANNESE

La favola di Sarri ha avuto inizio qui

Il pallone racconta di una storia affatto banale, quella iniziata nel 1927 a San Giovanni Valdarno per merito dell'avvocato Alfredo Merlini. Perché i 90 anni di vita del club biancazzurro sono stati attraversati da personaggi di chiara fama, che qui hanno trovato l'ideale trampolino di lancio verso prestigiosi traguardi calcistici. All'inizio del Duemila, il decennio d'oro che porta la Sangiovannese a un passo dalla Serie B: prima la promozione in C2 firmata nel 1999-2000 da Leonardo Acori (in seguito protagonista nel torneo cadetto sulle panchine di Rimini e Livorno), poi il timone affidato nel 2002 a un altro tecnico rampante come Giuseppe Sannino (sesto posto finale, con attacco composto nientemeno che da Ciccio Baiano e dal “barba” Moscardelli), quindi nel 2003 la scoperta di tale... Maurizio Sarri, ex impiegato di banca che in tre stagioni aveva condotto il Sansovino dall'Eccellenza alla C2. Scelta che si rivela vincente, perché questo carneade maniaco degli schemi sulle palle inattive (e che per questo all'epoca suscitava in tribuna stampa battutine ironiche e maliziose) trascina subito la Sangiovannese in C1 e l'anno seguente si piazza ottavo. Sissignori, quel Sarri che ha modellato il Napoli-spettacolo e che adesso fa scuola, tanto che il collega Pep Guardiola lo pone fra i più bravi d'Europa. Tornando alla Sangiovannese, un'altra stagione di gloria con Piero Braglia in sella: giugno 2006, mentre l'Italia di Lippi dà la scalata al quarto titolo iridato, i biancazzurri si fermano a un passo dalla B, sconfitti nella semifinale playoff dal Frosinone che poi salirà. Ultimi bagliori prima del fallimento datato 2011 che costringe i toscani a ripartire dall'Eccellenza. Oggi parliamo di una squadra che, ripescata in estate, ha cambiato radicalmente volto (21,7 anni l'età-media della rosa), mixando giovani promesse (vedi il laterale sinistro Nannini, classe 1999, cresciuto nelle giovanili di Fiorentina e Prato, bravo in entrambe le fasi, e l'esterno offensivo Kernezo, 20 anni, proveniente dal Pisa) a giocatori di lungo corso come il centrale Calori (37 anni, ex Poggibonsi, 18 presenze in B nel Mantova 2007-08 e 234 fra C1 e C2 con le maglie di Sangiovannese, Pisa, Perugia, Taranto e Giacomense) e i mastini di centrocampo Mugelli (91) e Scoscini (90). In prima linea, occhi puntati sul puntero Jukic (1993, attaccante centrale arrivato dall'Almas Roma) e sul trequartista italo-albanese Keqi (1996), entrambi autori di 3 reti, terminali del 4-2-3-1 (variabile in 4-3-1-2) prescelto dal tecnico Agostino Iacobelli, 54 anni, originario di Torre del Greco.

LA ROSA DELLA SANGIOVANNESE
Portieri: Thomas Scarpelli (1993), Andrea Valoriani (1997).
Difensori: Matteo Bini (1996), Simone Calori (1980), Lorenzo Bindi (1998), Cosimo Nannini (1999), Francesco Testi (1998), Christian Kouaido (1998), Federico Papini (1999), Giovanni Bilaj (1998).
Centrocampisti: Emanuele Bindi (1998, Samuele Mugelli (1991), Manuel Sinatti (1997), Tommaso Lunghi (1999), Matteo Scoscini (1990), Niccolò Mazzeschi (1999), Lorenzo Bordo (1996).
Attaccanti: Daniele Bucaletti (1996), Massimo Camilli (1995), Kristian Keqi (1996), Andrea Jukic (1993), Andrea Sichei (1998), Gianmarco Regoli (2000), Gabriele Kernezo (1997).

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