lunedì 12 giugno 2017

Sasso Marconi, sfuma il sogno della Serie D. Resta una stagione "memorabile" da cui ripartire raddoppiando sforzi e investimenti su prima squadra e vivaio


Per il Sasso Marconi sfuma in una giornata torrida sotto tutti gli aspetti (a cominciare dal clima "intimidatorio" che in campo ha accolto la squadra gialloblù, con falli brutali e sistematici sui giocatori più rappresentativi, a cominciare da Noselli, uscito con il volto tumefatto) il sogno della Serie D.  L'Aprilia rimonta lo 0-1 dell'andata e con una rete per tempo stacca il biglietto per il salto di categoria.
Al di là degli scontati complimenti di rito per un'annata fantastica, segnata dalla scomoda presenza del "super" Rimini nello stesso girone (con corsa per il primo posto di fatto chiusa ancor prima che iniziasse il campionato...) ma vissuta da protagonista grazie a un rendimento costante nel tempo, l'immagine del Sasso Marconi esce ancor più rafforzata da questa splendida avventura. La società di Alessandro Pozzi e Giancarlo Ducci ha dimostrato che senza spese pazze, puntando solo su innesti mirati e sfruttando la straordinaria forza e la qualità del proprio settore giovanile (confermatosi anche quest'anno tra i più competitivi a livello regionale) si può fare ottimo calcio, superando le innegabili difficoltà organizzative e logistiche che la "scomoda" collocazione geografica di Sasso comporta.
Sconfitto ma deciso a verificare nelle sedi opportune la possibilità di un eventuale ripescaggio (come ha confermato anche il diesse Zagnoni nell'intervista pubblicata oggi sul Resto del Carlino), il club bolognese riparte immediatamente per programmare il futuro, con strategia flessibile che possa essere agevolmente modificata in corsa nel caso si presentassero le condizioni per chiedere l'iscrizione alla serie superiore. La vittoria su Rubiera nello spareggio regionale, da questo punto di vista, rappresenta un buon punto di partenza.
   
     

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