IL
PUNTO
Derby-salvezza per chiudere in... bellezza
Inutile girarci attorno.
All'ultima giornata del girone di andata il Sasso sperava di arrivare
in modo diverso. E non tanto per i 20 punti fin qui raccolti, che per
una matricola della categoria possono perfino rappresentare un
bottino discreto (anche se resta la consapevolezza di aver perso in
più di una occasione la possibilità di tracciare una classifica
ancora più tranquilizzante), quanto piuttosto per l'atteggiamento un
tantino remissivo della squadra nella seconda parte del girone: una
sola vittoria nelle ultime dieci gare (contro la Colligiana), 7 punti
in tutto a fronte dei 13 collezionati nelle prime otto partite. Nulla
è perso, sia chiaro, specie in una campionato che da sempre entra
nella sua fase decisiva da gennaio in poi. Però è indubbio che
l'incoraggiante inizio, accompagnato da tratti di forte personalità,
non lasciava presagire il calo che l'ha invece seguito. Ma non tutti
i mali vengono per nuocere. Lo scotto da pagare alla nuova realtà e
l'inevitabile rodaggio che ne è scaturito sono serviti al tecnico e
alla società per avere le idee più chiare sul reale valore
dell'organico e per capire dove intervenire per cercare di
migliorarlo. In sede di mercato qualcosa si è già fatto e
qualcos'altro si farà nell'intento di rafforzare e rendere ancora
più equilibrata una squadra che ha comunque dimostrato di meritare
il palcoscenico della Serie D.
Il derby con il Mezzolara
è chiusura d'anno solare decisamente delicata: da una parte, i
gialloblù sono consapevoli che girare a quota 23 significherebbe
mettere una solida pietra angolare nella costruzione della salvezza;
dall'altra, un Mezzolara che, pur tra mille difficoltà, attraversate
anche dal cambio di allenatore, ha dato qualche segnale di vita e
l'eventuale bottino pieno al Carbonchi (guardando pure agli impegni
proibitivi di Colligiana e Sansepolcro) vorrebbe dire per i
biancazzurri agganciare quantomeno il treno dei playout. Dunque match
da brividi (e non solo per il freddo...), molto aperto, dove un
pareggio finirebbe per scontentare tutti. Su entrambi i fronti, sotto
osservazione i reparti offensivi, vista la cronica difficoltà a
inquadrare la porta avversaria: e qui, il valore aggiunto
dell'esperienza potrebbe davvero fare la differenza a favore del
Sasso Marconi.
Allargando la disamina al
campionato in generale, la sensazione è che la rosa delle
pretendenti alla promozione si sia ristretta a tre squadre:
Fiorenzuola (difesa ermetica), Rimini (ambiente “elettrico”, un
tantino sopra le righe, ma attacco che fa paura) e Imolese (cifra
tecnica complessiva da categoria superiore). Il Villabiagio (non ha
mezze misure: o vince o perde) resta una pericolosa mina vagante,
mentre Montevarchi e Sangiovannese hanno rendimento troppo
altalentante e la cura-Benuzzi, benché abbia già cominciato a
produrre qualche effetto sul malconcio Forlì, deve fare i conti con
un gap (-13 dalla vetta) che rende assai complicata la rimonta.
Ma intanto godiamoci
questo derby, gustoso antipasto della partitissima di domani al
Dall'Ara fra Bologna e Juventus. Bottiglie in ghiaccio, miccia
accesa: forza ragazzi, vogliamo un fine d'anno col botto!
L'AVVERSARIO – MEZZOLARA
Società che sa
navigare anche in acque agitate
Quest'anno, complice un forte ridimensionamento del budget, la società ha puntato ancora di più su una rosa giovane e tutta da valorizzare, ma l'ingresso in panchina di Francesco Passiatore (lunga carriera da attaccante fra C1 e C2) non ha prodotto inizialmente i frutti sperati: appena 3 punti (per altrettanti pareggi) nelle prime sette giornate e il tecnico è stato messo da parte, con incarico assunto prima dal preparatore dei portieri Busi e quindi da Christian Ferrante (nella foto), ex portiere, allenatore laureato in scienze motorie, tuttora docente presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie di Bologna. con lunga esperienza nei professionisti (da preparatore atletico e dei portieri) fra Lazio, Bologna, Fiorentina, Modena e Salernitana. Con Ferrante la squadra ha preso coraggio e si è disposta meglio in campo, conquistando due vittorie (entrambe in trasferta, contro Trestina e Castelvetro) e quattro pareggi (prestigioso quello casalingo contro il capolista Fiorenzuola), giocandosela sempre contro tutti (fatta eccezione per l'1-4 rimediato a Rimini), ma spesso è stata punita da errori individuali e di reparto che hanno confermato una congenita fragilità strutturale. Il diesse Calzolari è già intervenuto sul mercato riportando a casa (da Sestri Levante, via Imolese) Francesco Bolelli, il centrocampista mancino di gamba che mancava, e l'attaccante di origine albanese Rivolino Gavoci, 26 anni, ex Imolese, prima punta chiamata a dare peso e sostanza a una prima linea un po' leggera , con 15 reti realizzate finora fra i peggiori attacchi del girone. Meritano una citazione il centrale Andrea Bagnai, scuola Fiorentina, e l'efficace esterno destro (alto o basso, fa poca differenza) Federico Melli, forte di trascorsi giovanili nel Bologna e nella Spal.
LA ROSA DEL MEZZOLARA
Portieri:
Gianmarco Celeste (1996), Filippo Giannelli (1995), Matteo Malagoli
(1995).
Difensori:
Andrea Bagnai (1992), Chmangui Said (1996), Davide Dongellini (1998),
Gabriele Grandini (2000), Lorenzo Melli (1995), Arian Mrsulja (1998),
Andrea Pappaianni (1993), Alex Pelliconi (1999), Luca Menini (1997).
Centrocampisti:
Francesco Bolelli (1998), Francesco Menarini (1997), Giovanni
Mezzetti (1995), Andrea Mutti (2000), Niccolò Rigon (1999), Romulo
Togni (1982), Francesco Tomatis (1997), Alessandro Faiola (1998).
Attaccanti:
Rivolino
Gavoci (1991), Enrico Raspadori (1997), Emmanuele Tedesco (1998),
Christian Tommasini (1998), Carmine De Stefano (1992).
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