lunedì 12 giugno 2017

Mercato Bologna - Poli c'è (quasi), ma dietro di lui si profila una mezza rivoluzione...


Bologna sospeso fra il dire (Saputo che vorrebbe alzare il tiro senza però svenarsi e Donadoni che vorrebbe partire per il ritiro con un abbozzo credibile di squadra) e il (poco) fare: perché il sacchetto dei candidi è ancora mezzo vuoto e il chairman canadese non ha nessuna intenzione di riempirlo a fondo perduto. La filosofia di mister Joey è ormai nota: si compra solo se si hanno soldi in tasca. E Mister Mozzarella, in tasca, tiene giusto qualche spiccio per un caffè o un cappuccino.
Ecco perché va accuratamente filtrato ciò che scrivono siti e quotidiani: che abbondano assai nel fare la lista della spesa (liberare la fantasia e nascondere la faccia dietro improbabili scoop non costa nulla, men che meno abbozzare mirabolanti tabelle assai poco credibili), dimenticando però la biologica dieta salutista del Padrone, che a fronte di un euro speso ne vorrebbe incassare almeno due.
Per cui, piano con i sogni. Andrea Poli, sì, è affare plausibile. Perchè trattasi di investimento ragionevole (a 2 milioni si chiude) e spalmabile su più stagioni grazie al nuovo coinvolgimento della casa madre (leggi Montre Impact), dove il giocatore verrà girato a fine corsa. Operazione simil-Dzemaili, tanto per capirci. Conferma, se mai qualcuno di fosse illuso del contrario, che Saputo non modifica di una virgola il suo progetto.
E poi... Uno-due innesti in difesa: Ferrari resta a Verona (spiegateci...), via Oikonomou e forse Mbaye, Masina chissà, Gastaldello e Maietta dentro e fuori dal reparto di geriatria..., dentro almeno uno fra i palermitani Gonzalez e Goldanica, l'ex Fiorentina De Maio, il milanista Paletta e il genoano Burdisso. In mezzo, detto di Poli e della quasi certa conferma  di Nagy (il prospetto, oh yesssss...), poche certezze, perché Donsah, Taider e lo stesso Pulgar (ma come, non era lui il play basso su cui Donadoni ha puntato la scorsa stagione, a dispetto della perplessità di gran parte della critica?) hanno richieste e il gruzzoletto che il Bologna ne ricaverebbe non è affatto trascurabile. Magari a vantaggio di un altro carneade tipo il croato Bradaric, uno che non hanno ancora messo a fuoco neppure in patria ma che sotto le Due Torri dovrebbe trasmettere grandi certezze (?!). Ma non si era detto «basta rivoluzioni» e largo a «semplici correzioni»? E meno male che Saputo ha detto che «Verdi e Di Francesco non si toccano», altrimenti questi due dove finivano?
Poi nessun segnale di fumo dalla prima linea, sai mai che er pupetto Destro non dorma bene alla notte, tormentato dal fantasma, chessò, di un Cerci o di un Abel Hernandez (chiiiii???? l'ex palermitano???? sì, lui, un altro dalla luna spesso storta...).
Ora, al di là della fiera del ciapà no rappresentata dai due mesi abbondanti di calciomercato (certificata presa per i fondelli a esclusivo uso mediatico, vedi gli improponibili salottini di Sky, dove giganteggia l'esimio... Faina), l'impressione è che un altro anno sia trascorso invano, con un Bologna senza arte né parte che naviga a vista, pronto per l'ennessimo campionato al ribasso che firmi nulla più che una tranquilla salvezza. Il Corriere dello Sport-Stadio però non s'arrende: «Saputo compra. Il chairman arriva a Bologna fra una decina di giorni con l'intenzione di rinforzare la squadra. Sembra disposto anche a una spesa extra, se fiuta l'affare per la crescita». Cosa non si scrive per un pugno di dollari in più...    

Nessun commento:

Posta un commento