martedì 16 maggio 2017

L'esempio di Giulio Maggiore (Spezia): «La maturità viene prima di un Mondiale»


È uno dei principali obiettivi che un genitore si pone nell'affascinante e al tempo stesso dura sfida quotidiana rappresentata dall'educazione del proprio figlio. Fargli capire che a ogni cosa va dato il giusto peso. Papà e mamma di Giulio Maggiore, 19enne centrocampista dello Spezia (quest'anno già 25 presenze e un gol in Serie B), ci sono evidentemente riusciti. Perché alla vigilia del Mondiale Under 20 a cui sarà presente l'Italia di Alberigo Evani, Giulio ha comunicato alla Federcalcio e allo stesso Evani che non avrebbe risposto alla convocazione pressoché certa. Niente trasferta in Corea del Sud. C'è un appuntamento che vale molto di più di una rassegna iridata, una partita da giocare sui banchi di scuola: l'esame di maturità al Liceo scientifico Pacinotti.
«Causa il calcio, tra Spezia e Nazionale, ho già fatto troppe assenze» ha raccontato il ragazzo in un'intervista che appare oggi sulla Gazzetta dello Sport. «Ho alcune sufficienze da recuperare e andare al Mondiale significava buttare via un anno. Quando sei in ritiro con la squadra non trovi la concentrazione giusta per studiare e io sarei tornato in Italia ad appena una settimana dall'inizio degli esami. A scuola sono sempre stati disponibili, a cominciare dal preside, ma è chiaro che adesso tocca a me ripagare la disponibilità degli insegnanti».
Nessun rimpianto, nel prendere questa decisione. E soprattutto nessuna pressione dall'esterno. «Chiaro che i miei sono felici della scelta che ho fatto, ma mi hanno lasciato libero di decidere. Come quando provai a far parte dei Giovanissimi del Milan, tornando però a casa dopo appena due mesi: avevo troppa nostalgia della famiglia».
Evani ha compreso: «Gli ho telefonato, mi ha capito». E allora sotto con gli esami, provando magari prima a fare strada nei playoff (se si faranno…) con lo Spezia. Calcio&Scuola, l'uno non esclude necessariamente l'altra. Anzi, Giulio lancia un messaggio positivo a tanti suoi coetanei: si può fare.

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