venerdì 17 novembre 2017

Calcio Dilettanti (Serie D) - Il punto e la presentazione di Sasso Marconi-Colligiana

 
IL PUNTO

Testa e gambe per riassaporare il dolce gusto della vittoria

Un passo indietro. Per tornare all'obiettivo fissato a inizio campionato dalla società: una salvezza conquistata senza troppi patemi. Ripasso necessario per mettere bene a fuoco l'attuale classifica del Sasso Marconi e non fomentare inutili allarmismi: 16 punti in 14 gare, per una media di 1,14 che ci proietta verso i 43-44 punti finali, ovvero proprio là dove l'anno scorso ci si giocò nel Girone D la permanenza nella categoria. Si soffre, certo, ma non è una novità: perché si sapeva che questa sarebbe stata una stagione di assestamento. E adesso, un passo avanti. Per rendersi conto che d'ora in poi non ci sarà più tempo per avere paura e neppure spazio per calcoli o tatticismi. I gialloblù devono calarsi nel clima di quello che Renzo Ulivieri, all'epoca della sua panchina a Bologna, definì il “torneo dei bar”: bisogna cioé giocare ogni partita come se fosse a eliminazione diretta, con la stessa filosofia degli amatori, impegnandosi per divertirsi, con la giusta carica emotiva ma senza farsi trascinare dalle tensioni. È venuto il momento di mettere quel “qualcosina” in più in ogni zona del campo: più concentrazione in difesa, dove si è capito (anche a San Mauro Pascoli) che il minimo errore viene pagato a caro prezzo; più ritmo sulle fasce, per non subire quello degli avversari; più lucidità a centrocampo, dove mister Moscariello si aspetta un maggior contributo di idee in fase di costruzione; più determinazione e cinismo in attacco, dove Gyimah (in debito con la fortuna), Della Rocca (in crescendo di condizione) e Benatti (smanioso di ritrovare la condizione di inizio campionato) sanno di poter sempre contare sulle invenzioni e la caparbietà di capitan Noselli. La società resta vigile sul mercato e a dicembre non si farà scappare l'occasione per ampliare e irrobustire l'organico, ma nel frattempo, bisogna stare sul pezzo e mettere prezioso fieno in cascina. Dopo la Sammaurese, ecco un'altra diretta concorrente per la salvezza: arriva infatti al Carbonchi l'altalenante, e fin qui deludente, Colligiana. I tre punti (che, detto per inciso, mancano da sette turni: 15 ottobre, Sasso Marconi-Pianese 2-0), in questo caso, valgono doppio. Anche perché da dietro più di una squadra ha cominciato ad accelerare il passo: della Sammaurese, purtroppo, il Sasso ha avuto esperienza diretta, ma anche Castelvetro, Sansepolcro (che ha dilagato sul campo del Romagna Centro) e Correggese hanno compiuto significativi passi in avanti, accorciando di fatto la classifica. Il Sasso Marconi però non deve preoccuparsi degli altri, bensì tirare fuori tutte le sue risorse e andare in campo per fare bottino pieno. Bando alla politica della formichina, bisogna pensare in grande. 
 
L'AVVERSARIO – COLLIGIANA



Toscani alla ricerca di un colpo che li sblocchi

Storia quasi centenaria, quella della Colligiana. L'anno di fondazione del club risale infatti al 1922, quando l'attività calcistica era affiancata anche da quella di ginnastica e ciclismo. Affiliata quasi da subito alla Figc, la Colligiana vanta per lo più tradizione nei campionati dilettantistici e solo nel 2009 è approdata a livello professionistico, disputando due stagioni nella Seconda Divisione (ex C2) di Lega Pro. Esperienza breve e tutt'altro che fortunata, visto che una volta ritornata in D la società è fallita per gravi problemi finanziari e nel 2010 è dovuta ripartire dalla Terza categoria con la nuova denominazione ASD Colle Giovane, per essere poi ammessa l'anno seguente in Eccellenza come ASD Olimpia Colligiana e quindi promossa in D nel 2013. Per il quarto anno consecutivo i biancorossi sono allenati da Stefano Carobbi, ex calciatore professionista che da difensore ha collezionato più di 200 presenze in Serie A con le maglie di Fiorentina, Milan e Lecce a cavallo degli anni Ottanta-Novanta: col Milan ha vinto una Coppa dei Campioni (1990), due Supercoppe Uefa (1989, 1990) e due Coppe Intercontinentali (1989, 1990). Per lui anche 7 presenze nell'Under 21 e 3 nella Nazionale olimpica. Da tecnico si è formato invece nelle giovanili della Fiorentina, iniziando dai Pulcini per finire con i Giovanissimi. L'attuale stagione parla di una Colligiana che stenta a decollare (una sola vittoria nelle ultime 7 partite), specie in fase offensiva: appena 11 le reti messe a segno (6 delle quali da Bigoni, punta di notevole esperienza nella categoria, con ottimo rendimento a Carpi e Pistoia fra il 2008 e il 2013), quarto peggior attacco del girone. Eppure il 4-3-1-2 di Carobbi annovera elementi tutt'altro che sprovveduti, come il trequartista Pietrobattista (cresciuto nel Siena, da dove proviene anche la seconda punta Crisci, 19 anni), il terzino sinistro Benedetti (classe 1998, uscito dalla Primavera della Fiorentina) e soprattutto il 33enne Andrea Cristiano, 239 presenze in Serie B dal 2004 al 2015 con AlbinoLeffe, Ascoli, Empoli, Pro Vercelli e Varese. Va però detto della confortante (quanto sfortunata) prestazione fornita la scorsa settimana contro il capolista Fiorenzuola: gara coraggiosa, giocata a viso aperto, che però è costata l'espulsione (doppia ammonizione) all'esperto difensore Tafi, oggi squalificato insieme al compagno di reparto De Vitis, incorso nel quinto cartellino giallo. Due assenze che potrebbero pesare nell'economia della manovra ospite.  

LA ROSA DELLA COLLIGIANA

Portieri: Tommaso Del Bino (1993), Cesare Squarcialupi (1991).
Difensori: Simone Tinnirello (1998), Paul Brack (1981), Dario Benedetti (1998), Alessandro De Vitis (1994), Manuel Mussi (1992), Niccolò Galasso (1995), Tommaso Pierangioli (1997), Lorenzo Tafi (1991), Nicolò Cecchi (2000), Edoardo Lombardi (1999).
Centrocampisti: Marco Taddei (1999), Antonio Proietti (1997), Tommaso Scortecci (1996), Paolo Di Leo (1998), Edoardo Biagi (1997), Matteo Santi (1996), Andrea Cristiano (1984), Luca Pietrobattista (1988), Samuele Segoni (1999).
Attaccanti: Thomas Braglia (1998), Carlo Bigoni (1987), Francesco Crisci (1999), Mattia Fanti (1997), Yaris Gozzi (2000).

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